Colpito alla testa da un masso muore alpinista di 52 anni
Tragico incidente alla Guglia Gei, sulle Piccole Dolomiti vicentine: un masso staccatosi in quota ha colpito un alpinista in cordata, uccidendolo. Fabio Favaretto, mestrino e dirigente della Regione, aveva 52 anni. Era un alpinista esperto
MESTRE. Una tragedia in montagna si è portata via il mestrino Fabio Favaretto, di 52 anni. La Guglia Gei (Piccole Dolomiti vicentine) è stato il drammatico scenario di una domenica splendida, che aveva le condizioni climatiche ottimali per essere vissuta in montagna. Favaretto è stato colpito alla testa da un grosso sasso, staccatosi dall'alto, contro il quale a nulla è servito il caschetto.
Fabio Favaretto, dirigente amministrativo dell'Edilizia per la Regione Veneto e alpinista esperto e attento, era fermo alla base della via che sale in vetta a 1.765 metri e faceva da «sicura» al suo capo-cordata, che ormai era salito di un tiro di corda. Poco lontano da lui, il terzo componente della cordata è stato impotente spettatore della tragedia.
Favaretto risiedeva a Mestre, in via Di Vittorio, con la moglie. Esperto e appassionato di montagna, aveva raggiunto l'Alpe di Campogrosso nel primissimo pomeriggio, con l'obiettivo di affrontare la scalata dopo aver risalito le ghiaie che portano al centro della base della parete, dove avviene l'attacco.
La Guglia Gei fa parte dell'insieme del Fumante e costituisce il primo gradino della bella via che sale progressivamente fino a Punta Sibele. E' una zona alpinistica raggiungibile da Campogrosso, molto frequentata per le sue belle vie di roccia, favorite da comodi attacchi. Il nome «Gei» è stato attribuito dai primi alpinisti che affrontarono questa parete e che vollero si ricordasse il gruppo cui appartenevano: Giovani Esploratori Italiani.
Verso le 13.30 i tre componenti della cordata avevano da poco iniziato la salita e il capo spedizione era già arrivato in quota, dopo una trentina di metri di arrampicata, con la corda trattenuta proprio da Favaretto. Inaspettatamente, quando era prossimo l'inizio della sua salita, si è staccato dall'alto un grosso sasso, che ha colpito in testa l'alpinista.
Subito sono stati allertati il Soccorso Alpino e il servizio di emergenza, con l'intervento dell'elicottero. Il corpo dello sfortunato scalatore è stato trasportato fino alla eli-piazzola di Campogrosso, da cui è stato prelevato dagli uomini del Soccorso Alpino e trasportato, secondo le indicazioni del magistrato, prima a Recoaro e poi nell'Obitorio dell'Ospedale di Valdagno. Le indagini vedono impegnati anche i carabinieri.
La notizia della morte di Favaretto si è diffusa nel pomeriggio a Mestre, provocando commozione e profondo cordoglio tra amici e colleghi di lavoro. Laureato in Giurisprudenza, era stato assunto in Regione nel 1998. Nel 1991 aveva pubblicato una importante guida sulla catena del Sella con l'amico di sempre, Andrea Zannini. L'incidente ripropone il tema della sicurezza in montagna anche per un alpinista esperto e competente come Favaretto, che indossava il caschetto al momento della tragedia.
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