Colpita da ictus, salvata a 84 anni
PORTOGRUARO. Una donna portogruarese di 84 anni, colpita da ictus cerebrale, è stata dimessa dal reparto di neurologia dell'ospedale cittadino e rientrerà a casa, dai familiari, senza aver riportato alcuna conseguenza fisica. La donna giovedì scorso era stata ricoverata d’urgenza allo stroke unit di Portogruaro, l’unità di terapia semi-intensiva per la cura dell’ictus, con una diagnosi di emiplegia destra con afasia, in pratica una paralisi della parte destra del volto con difficoltà a parlare, conseguenti all’insorgenza di un ictus cerebrale ischemico. Nonostante l’età avanzata, è stata sottoposta alla trombolisi che ha permesso di ripristinare completamente le sue condizioni fisiche. «La trombolisi viene eseguita in genere sino all’età di 80 anni, con il suo consenso abbiamo ugualmente tentato la cura e ne siamo usciti vincenti», spiega il direttore della stroke unit, il professor Sebastiano D’Anna, «l’esito è stato sorprendente, abbiamo infatti ottenuto il massimo: la signora si è completamente ripresa, tanto che uscirà autonomamente da questo ospedale. É la soddisfazione più grande che io e la mia equipe potessimo ottenere». Nato nel 1999, il reparto del professor D’Anna di Portogruaro è una delle eccellenze dell’Asl10 e non solo. In questa struttura, provvista di posti letto equipaggiati di monitor per il controllo delle funzioni vitali, vengono curate in media 300 persone l’anno con il picco massimo d’estate. «Non è un caso che questa unità operativa sia ai vertici nazionali per il basso tasso di mortalità», puntualizza il direttore generale Carlo Bramezza, «ossia del 3,5% a 30 giorni dall’insorgenza dell’ictus ischemico». La stroke unit portogruarese è una delle poche in Veneto a praticare la trombolisi, terapia d’urgenza consistente nella somministrazione endovenosa di una sostanza in grado di sciogliere il trombo. (r.p.)
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