Colletti (Filctem-Cgil): «Addetti da ricollocare in altre aziende»

MIRA. «I lavoratori licenziati della Zeolite andrebbero ricollocati almeno in parte nelle aziende della zona che hanno già deciso di assumere nuovo personale. Va detto poi che dal comune di Mira in...

MIRA. «I lavoratori licenziati della Zeolite andrebbero ricollocati almeno in parte nelle aziende della zona che hanno già deciso di assumere nuovo personale. Va detto poi che dal comune di Mira in termini di impegno ci aspettavamo di più».

A prendere questa posizione dopo la protesta al mercato rionale dei 33 dipendenti della Zeolite per i quali scatterà la mobilità a settembre, è il segretario provinciale della Filctem Cgil, Riccardo Colletti.

Il sindacalista individua alcune aziende della zona potenzialmente in grado di assorbire manodopera specializzata in uscita, e tra l’altro dello steso comparto chimico. «La Marchi Marano ad esempio, la Pansac se le cose dovessero andare molto bene o la Reckitt Benckiser se la multinazionale puntasse a potenziare il sito mirese». «I lavori socialmente utili a cui sono destinati nell’immediato questi lavoratori», spiega Colletti, «non sono utili a questi lavoratori. Più utili sarebbero delle intese con delle aziende del territorio decise a lavorare con personale preparato come quello proveniente da Zeolite. Per questo va detto che su questo versante il Comune di Mira ha fatto poco o nulla per smuovere le acque in questo periodo. Va detto che c’è anche un problema di controllo degli impianti chiusi visto che molti contengono soda caustica». Si è arrivati alla chiusura di Zeolite a causa di un contenzioso con la Reckitt Benckiser, che ospitva l’azienda nella sua area produttiva. Queste sono aziende che per anni hanno convissuto con un accordo dove Zeolite produceva la materia prima a Reckitt Benckiser e quest’ultima forniva servizi ad un prezzo di favore». L’accordo si è rotto nel 2013 a causa del fatto che Reckitt non aveva più bisogno della materia prima prodotta da Zeolite. (a.ab.)

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