Colchicina letale come l’arsenico
«Purtroppo a uno sguardo superficiale confondere il “colchicum autumnale” con il “crocus vernus”, la pianta dello zafferano, è piuttosto facile. E il rischio è notevole: il colchicum contiene la...
«Purtroppo a uno sguardo superficiale confondere il “colchicum autumnale” con il “crocus vernus”, la pianta dello zafferano, è piuttosto facile. E il rischio è notevole: il colchicum contiene la colchicina, che un tempo si usava per curare la gotta e l’artrite ma che può essere letale come l’arsenico». A spiegarlo è Toni Mazzetti, tra i naturalisti più autorevoli dei Colli Euganei: «Come non confonderli? Innanzitutto, il croco è un pianta invernale, che si trova soprattutto a inizio primavera, magari dopo la neve. Il colchicum è fiore
(nella foto)
tipicamente autunnale. Il croco ha foglie molto sottili, strette, con delle righette bianche così belle da rendere la pianta anche un elemento ornamentale. Il colchicum, invece, nasce “nudo” e a gruppi, senza foglie. Si trova ai margini del bosco, nei vigneti, in prati abbandonati ma ricchi di materia organica. Lo si può trovare anche nei Colli Euganei, dunque». Gli stimmi (le parti da cui si preleva il polline) del colchicum sono inoltre sei, quelli del croco tre. I due fiori sono peraltro di famiglie diverse. «Raccogliere piante come il colchicum è estremamente pericoloso, per questo l’invito è scontato ma doveroso» chiude Mazzetti «Raccogliete solo ciò che conoscete, o meglio ancora, limitatevi a qualche fungo commestibile e lasciate il resto al bosco e alla natura».
(n.c.)
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