Coin, il padiglione all’Expo diventa l’asilo aziendale
Stefano Beraldo, amministratore delegato di OVS e vice presidente di Gruppo Coin lo aveva già preannunciato all’inaugurazione a Milano con Sala, ma ora il progetto diventa realtà. Il padiglione all’Expo di Milano del gruppo Oviesse e Coin, circa 500 metri quadri di spazi, arriverà, dopo lo smontaggio, a Mestre sul Terraglio per diventare un asilo riservato ai figli dei dipendenti della sede centrale del Gruppo Coin.
Ieri il progetto è stato annunciato alla commissione Urbanistica-Edilizia Privata presieduta da Monica Di Lella e a cui è stata illustrata la richiesta di variante al Prg per consentire la realizzazione dell’intervento: «Il nostro parere è positivo visto che l’area verde attigua alla sede del gruppo Coin aveva una destinazione, anche prima del piano particolareggiato scaduto, a verde e parcheggi e l’inserimento di struttre di pubblico interesse come un asilo nido è vista assolutamente in maniera positiva», spiega il delegato municipale Giacomo Millino. A presentare il progetto è stato l’architetto mestrino Ruggero Artico. Il piano prevede lo smontaggio a maggio nell’area dell’Expo di Milano del capannone del grupo Ovs-Coin e il trasferimento delle parti della struttura a Mestre, in attesa di tutti i permessi per il via alla rimontaggio del padiglione che viene riconvertito, in una ottica di moderno riutilizzo degli spazi, in asilo aziendale, uno dei pochi della città. Tra l’altro la struttura per bambini che è prevista con in gresso da via Saragat potrebbe contare sulla vicinanza della mensa aziendale per i genitori della sede centrale. La previsione è di ospitare fino a 45 bambini, con una prelazione per il Comune di 5 posti in prelazione per l’inserimento di bambini esterni. «L’iniziativa è bella e va incontro anche alle necessità di nuovi spazi per i bambini in un quartiere come il Terraglio dove l’asilo Pollicino ha solo 30 posti. Abbiamo quindi proposto ai rappresentanti del gruppo Coin due forme di collaborazione: la possibilità di inserire un maggior numero di bambini se il nido aziendale non sarà pieno ma anche di sostenere l’iniziativa anche se questa non dovesse andare a buon fine in futuro, accollandoci la struttura purché rimanga un asilo. Ovviamente si tratta di una ipotesi che nessuno si augura perché speriamo tutti l’iniziativa abbia successo», continua a spiegare Millino, anticipando le iniziative che prenderà l’esecutivo municipale. La variante per l’area che ospiterà l’asilo aziendale andrà ora al voto del consiglio di Municipalità con il parere favorevole della commissione.
Mitia Chiarin
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia