Codognotto in Corte dei Conti

La procura contabile chiede all’ex assessore leghista di San Michele il doppio della tangente incassata

VENEZIA. Torna in un’aula di giustizia (questa volta, la Corte dei Conti) una vecchia storia di mazzette che ha visto imputato l’ex assessore allo Sport del Comune di San Michele al Tagliamento, David Codognotto, condannato a un anno, 9 mesi e 20 giorni di reclusione per induzione indebita, per 15 mila euro ottenuti con “persuasione, suggestione, inganno” dai dirigenti della squadra del Lemene-Portogruaro, per autorizzare e finanziare con 90 mila euro, un torneo internazionale di calcio in spiaggia.

Tangente incassata sotto gli occhi della guardia di finanza e del pm Stefano Ancilotto, che allora (era il 2010) lo fece arrestare. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Codognotto aveva anche richiesto altri 20 mila euro a favore del Consorzio di Promozione turistica di Bibione.

Oggi l’ex assessore leghista dovrà presentarsi in Corte di Conti: il sostituto procuratore Alberto Mingarelli lo ha infatti citato a giudizio, per chiedere alla Corte di condannarlo a risarcire al Comune di San Michele del Tagliamento 70 mila euro (ovvero il doppio della tangente incassata e di quella richiesta, 35 mila euro in tutto), per il gravissimo danno d’immagine provocato con il suo comportamento.

L’accusa pone sul piatto non solo quella prima condanna ormai definitiva (dopo un lungo contenzioso, con la Cassazione che ha infine derubricato l’accusa da concussione a “induzione indebita”), ma anche un ulteriore procedimento penale ancora aperto, per “indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato”. Nell’indagare su quei 35 mila euro richiesti per finanziare il torneo a spese del Comune, i finanzieri - secondo la prospettazione della Procura - si era imbattuti su una richiesta di finanziamento di 90 mila euro, che Codognotto e il rappresentante legale del Consorzio di promozione turistica Veneto Orientale Adamo Zecchinel, avevano richiesto per finanziare con fondi ministeriali un “progetto di valorizzazione del consumo di frutta e olio d’oliva nelle diete sportive”. Soldi che, secondo l’accusa, sarebbero invece stati richiesti con false fatturazioni per coprire i costi sostenuti per il Fifa Quarter 2010 Beach Soccer. Operazione però solo tentata, perché il ministero non aveva erogato i fondi: un procedimento penale ormai prossimo alla prescrizione.

Oggi, quindi, il giudizio davanti alla Corte dei Conti, per chiedere all’ex assessore leghista di risarcire il Comune di San Michele del Tagliamento, per quella somma di danaro chiesta - si legge nell’atto di citazione dell’accusa - «in modo brutale e minaccioso, utilizzando e strumentalizzando a proprio fine personale anche il lavoro dei dipendenti comunali», con «una gestione/utilizzo spregiudicato e con finalità del tutto personalistiche dei finanziamenti pubblici», inducendo i cittadini a credere che «siano erogabili senza alcun rispetto del principio di imparzialità, ma a mera discrezione del politico al potere».

Sin qui le accuse: parola ora ai giudici del la Corte.

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