Code e traffico nel caos sul ponte della Vittoria

San Donà. Barbieri (Confesercenti): «Il progetto del terzo valico sul Piave bloccato dai litigi tra i Comuni di diverso colore politico. E tutto resta fermo»
COLUCCI FGAVAGNIN SAN DONA LAVORI PONTE SUL PIAVE
COLUCCI FGAVAGNIN SAN DONA LAVORI PONTE SUL PIAVE

Code e lunghe attese tra San Donà e Musile, il ponte della Vittoria divide i due Comuni che sono alle strette anche sulla questione viaria. Altro che Unione dei Comuni. Incriminati, ancora una volta, la rotatoria davanti al ponte, dal lato di San Donà, e il nuovo incrocio e precedenze tra via Aquileia e corso Trentin, sempre a San Donà. La precedenza attribuita in via Aquileia ha creato dei disagi, perché in corso Trentin le auto dovrebbero avere la precedenza, in quanto sono sulla direttrice principale. Si sono già verificati numerosi incidenti, evidenziati da Costante Marigonda della lista Zaccariotto, e poi da Luca Marin del club Forza Silvio.

Un problema molto simile all’altro incrocio pericoloso tra viale Libertà e via Aquileia. Il vicegovernatore della Regione, Gianluca Forcolin, ex sindaco a Musile è molto duro: «Le colpe vanno attribuite a San Donà, visto che la rotonda davanti al ponte non è stata spostata e il nuovo incrocio è pericoloso oltre che responsabile del blocco. Le spiegazioni le dia l’ex assessore Francesca Zottis, ora consigliere regionale. Il padre, ingegner Gino Zottis, è ora consulente del sindaco e non mi pare sia stato fatto nulla per risolvere questi problemi. Ci vuole una conferenza dei servizi per trovare le soluzioni, visto che le code iniziano a San Donà e terminano a Musile».

Il sindaco di Musile, Vittorino Maschietto, è perplesso: «I problemi sono davanti agli occhi di tutti. Parliamone, discutiamone. Altrimenti non serve certo sbandierare i concetti di Unione dei Comuni».

L’ex segretario della Confartigianato, ora alla Confesercenti, Roberto Barbieri: «Nell’estate 2001 la Confartigianato, assieme agli Industriali, era impegnata nella realizzazione di uno straordinario e innovativo progetto di crescita del territorio identificato come “Città del Piave” al quale, tramite la Conferenza dei servizi, partecipano i Comuni di San Donà, Musile, Fossalta e Noventa di. Le quattro amministrazioni, in quel momento, sono tutte di area politica di centrosinistra. Tra le opere complementari era prevista la realizzazione del terzo ponte sul Piave, in adiacenza al ponte della ferrovia. Il progetto era inserito nel Piano d'area con l'obiettivo di rafforzare la coesione del territorio. Si tratta di realizzare un ponte interurbano che mette in comunicazione i territori della destra e della sinistra Piave, anche con la partecipazione economica delle imprese. La progettazione preliminare del ponte ebbe il parere positivo degli enti competenti. Nelle elezioni amministrative del 2003 Fossalta e Noventa rimangono al centrosinistra. Musile e San Donà, Comune capofila del progetto, passano al centrodestra. Viene meno l’omogeneità iniziale di visione e di intenti. La nuova amministrazione a San Donà ha contestato la prevista ubicazione del ponte, chiedendo di rivedere il progetto non ritenendolo, dal punto di vista architettonico, adeguato. Lo stesso Musile. Tutto ciò porterà inevitabilmente a non prendere alcuna decisione».

Giovanni Cagnassi

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