Il carnevale invade le corsie, l’impegno dei clown volontari all’ospedale di Chioggia

L’operatrice sociosanitaria Laura Doria, assieme alla sua famiglia e ad altri amici, porta avanti un impegno avviato nel 2017: «Nessuno dei piccoli pazienti è rimasto senza un palloncino modellato. A volte basta poco per allietare una giornata difficile».

Il carnevale, giunto ai suoi ultimi giorni, è entrato anche nell'ospedale di Chioggia, e lo ha fatto con una squadra di volontari in costume: «Io e la mia famiglia, insieme ad un gruppo di altri amici e volontari, abbiamo visitato i reparti vestiti da clown», spiega Laura Doria, operatrice sociosanitaria della struttura, «Ci siamo preparati con piccole gag, giochi di magia e giocoleria, per portare un po' di spensieratezza agli utenti. Li abbiamo fatti divertire come meglio abbiamo potuto, e nessuno dei pazienti ricoverati è rimasto senza un palloncino modellato. Non siamo esperti circensi, ma nel nostro piccolo con la semplice volontà di donare gioia, siamo riusciti nell’intento».
 

Si è ripetuta così, anche quest'anno, la magia del sorriso: «La nostra è un'attività iniziata nel 2017 e siamo impegnati ad andare a portare la nostra buona volontà, nel periodo di Carnevale, nell'ospedale cittadino ma anche in altre strutture sociali del territorio, cioè nelle case di riposo, nei centri diurni e nei centri per la disabilità», continuna Doria, «Il nostro gruppo di clown, con volontari che cambiano anche giornalmente a seconda della disponibilità, non è organizzato in associazione, ma tutti ci impegniamo, con la volontà personale di dedicare del tempo a chi ha più bisogno di un sorriso e di un momento di svago. In realtà, si dimostra che basta poco per allietare la giornata alle persone che, in modi diversi, stanno vivendo una sofferenza».
 

«Anche quest'anno l’esperienza è stata molto bella e intensa: ovunque siamo stati accolti con piacere, ci siamo divertititi e abbiamo divertito con cose semplici e genuine. Non nascondo che è stato piuttosto impegnativo», conclude l’operatrice, «ma lo sforzo è stato oltremodo ripagato dall'affetto e dalle emozioni ricevute».

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