Clonavano le carte di credito dei turisti a Venezia: arrestati
VENEZIA. I Carabinieri di Venezia hanno eseguito una serie di misure cautelari nei confronti di una banda che clonava carte di credito di ignari turisti ospitati presso le strutture alberghiere veneziane. Dalle prime ore di oggi giovedì 10 marzo, i Carabinieri di Venezia stanno dando esecuzione ad una serie di misure di custodia cautelare in carcere emesse dall’A.G. veneziana nei confronti di un gruppo criminale dedito alla clonazione e all’utilizzo fraudolento di carte di credito.
Le indagini, scaturite dalle segnalazioni di clienti di diverse strutture alberghiere di Venezia, vittime della sottrazione fraudolenta di ingenti somme di danaro dai conti collegati alle proprie carte di credito, hanno consentito di scardinare un gruppo criminale di nazionalità rumena, ma con base operativa a Mestre, che mediante l'utilizzo di “skimmer” e sofisticati software, carpiva i codici delle carte trafugate nelle stanze d’albergo che, una volta clonate, venivano utilizzate per effettuare transazioni con terminali pos portatili ottenuti con l'apertura di conto correnti commerciali intestati a insospettabili complici.
L'operazione dei carabinieri è stata chiamata “Tax Free”: smantellata una organizzazione rumena operante a Mestre. Cinque le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Venezia a carico di quattro cittadini rumeni e un italiano, resisi responsabili di clonazione di carte di credito e utilizzo fraudolento delle stesse. Ad eseguire i provvedimenti i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre, coadiuvati nell'operazione anche dall'Arma di Alba (CN).
Le indagini, condotte a partire dal luglio 2015 dai militari dell’Arma sotto la direzione della Procura della Repubblica di Venezia le cui richieste sono state peraltro pienamente condivise dal Gip che ha emesso il provvedimento cautelare, sono scaturite dalle segnalazioni ricevute da numerosi turisti stranieri soggiornanti in strutture alberghiere di Mestre che si sono visti prosciugare i conti delle proprie carte di credito durante i periodi di permanenza in Italia. I colpi sono stati messi a segno da un'organizzata e specializzata banda criminale rumena che poteva contare su un addetto infedele che operava in una cooperativa di servizi generici, che aveva accesso a diverse strutture alberghiere di Mestre, e, approfittando della possibilità di usufruire di un pass-par-tout, accedeva nelle camere di facoltosi clienti stranieri durante la loro assenza nell'orario della colazione, ricercando le carte di credito da clonare attraverso uno skimmer portatile. Una volta carpiti i dati delle bande magnetiche, questi venivano trasmessi ad un altro componente della organizzazione che attraverso altra tipologia di skimmer, denominata “ writer” imprimeva i codici su carte magnetiche di vario genere ricreando così la carta di credito originaria.
Carte Visa, Mastercard e American Express intestate per lo più a stranieri che difficilmente si accorgevano nell'immediatezza della clonazione subìta, finivano così copiate e utilizzate per prosciugare conti correnti. E qui entrava in campo un terzo soggetto, incensurato e quindi “insospettabile”, che a differenza degli altri, pregiudicati, poteva intestare a suo nome imprese commerciali individuali e quindi accendere presso vari istituti bancari di Mestre conti correnti, richiedendo terminali POS portatili da utilizzare ufficialmente per l'esercizio della fittizia professione di venditore ambulante. In realtà i POS erano necessari per il prelievo delle somme dalle carte di credito clonate senza l'intermediazione di esercenti compiacenti che accettassero le carte contraffatte; somme che finivano direttamente sul conto corrente collegato e quindi nelle mani dei criminali che potevano quindi immediatamente fruirne attraverso gli acquisti e i prelievi agli sportelli Atm effettuati dagli altri membri del sodalizio.
Il giro d'affari, hanno accertato le indagini, vale un centinaio di migliaia di euro ai danni di numerosi turisti per lo più di nazionalità straniera. Le attività investigative hanno consentito ai militari di sequestrare numerosi skimmer nonché un ingente quantitativo di carte contraffatte. I soggetti catturati nel corso dell’esecuzione dell’operazione odierna sono stati associati a diverse case circondariali del Veneto e del Piemonte.
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