Clonato il Postamat di San Stino

Se n’è accorta sabato scorso la direttrice dell’ufficio postale. Finora almeno dieci i casi denunciati
Di Rosario Padovano

SAN STINO. Sono almeno una decina i correntisti postali che hanno subito nella giornata di sabato scorso prelievi fraudolenti da parte di ignoti che nella notte precedente erano riusciti, attraverso l’uso di uno skimmer, a carpire i codici delle tessere, sul postamat dell’ufficio postale di San Stino.

Lo si apprende da Poste Italiane che ha confermato quanto sono riusciti ad appurare in questi giorni i carabinieri della stazione sanstinese e i militari della compagnia di Portogruaro. I prelievi forzosi non superano i 500 euro. Alcune denunce sono già state presentate e presto i derubati si recheranno negli uffici postali per disconoscere i prelievi, una procedura che si applica per i correntisti di Poste Italiane vittime di questi furti.

Derubati anche turisti provenienti dalle province di Lecco, Udine, Venezia, Pordenone e Treviso, di passaggio a San Stino per raggiungere Caorle o Jesolo (San Stino è un posto di passaggio per raggiungere le località di mare). Lo sportello Postamat di San Stino era già stato preso di mira tra fine marzo e inizio aprile nei giorni di Pasqua. Stavolta a scoprire lo skimmer è stata la direttrice della filiale sanstinese di Poste Italiane insospettita dalla tastiera che sembrava fuori posto, in disordine.

La direttrice non c’ha pensato due volte e ha chiamato i carabinieri della stazione di San Stino, giunti sul posto per la verifica. In questi giorni alcuni dei derubati, dopo aver scoperto di aver subito il prelievo forzoso, non solo hanno presentato la denuncia ai carabinieri, ma hanno già avviato le pratiche per farsi restituire i soldi.

È sufficiente che il derubato si presenti allo sportello delle poste, e disconosca i prelievi di fronte al direttore o alla direttrice di filiale, operazione questa che deve essere accompagnata dalla copia della denuncia di furto rilasciata dalle forze dell’ordine.

Perché proprio San Stino? Visro che il colpo precedente è molto recente (Pasqua 2013) se lo chiedono anche i carabinieri, che temono che i truffati possano essere molto più di coloro che hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine, calcolando anche la presenza di molti turisti di pasaggio. Per questo motivo i militari sanstinesi e portogruaresi invitano tutti i correntisti di San Stino, o tutti coloro che hanno effettuato un prelievo dal Postamat di San Stino, a controllare i propri movimenti sul conto e a denunciare eventuali ammanchi. Sono due i tipi di skimmer solitamente adoperati dai criminali. Il primo, più noto, copia i dati contenuti nel badge della carta a danno dell'ignaro titolare. Il secondo, meno noto, clona il badge direttamente allo sportello bancomat/postamat.

Ciò avviene attraverso il posizionamento di uno skimmer, appositamente adattato, in corrispondenza della ferritoia di inserimento della carta. Per la cattura del codice Pin, invece, è spesso impiegata una micro-telecamera nascosta che filma il codice digitato dall'utente.

Alcuni malfattori utilizzano, in opzione alla micro-telecamera, una tastiera aggiuntiva posta sopra quella originale dello sportello che memorizza il Pin digitato. Dove siano finiti i soldi dei derubati resta un mistero. Probabilmente all’estero.

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