Clienti in ospedale per la pasta al tonno Attese le analisi
JESOLO. Sospetta intossicazione alimentare, fuori pericolo i due 40enni trevigiani che sono finiti all’ospedale, uno a Mirano e l’altro a Portogruaro, dopo aver mangiato in un ristorante di Jesolo.
Due clienti abituali dello Stiefel di via dei Mille che avevano consumato una pasta al tonno a mezzogiorno e che hanno presentato poche ore dopo i sintomi dell’intossicazione alimentare, tanto da dover essere ricoverati all’ospedale in osservazione. È scattato il protocollo dell’Usl 4, dipartimento igiene e prevenzione, con il prelevamento di campioni degli alimenti sospetti e tutti i controlli nel locale, che saranno poi eventualmente ripetuti dai Nas dei carabinieri cui vengono trasmessi gli atti.
Al momento sono ancora in corso tutte le analisi del sangue e liquidi biologici e quindi non è accertato se sia stato o meno il pranzo consumato nella giornata di venerdì a causare la sospetta intossicazione. Questi sono i fatti e le testimonianze. I titolari del ristorante si sono chiusi nel massimo riserbo in attesa degli esiti della analisi e naturalmente si sono deti molto vicini ai clienti che hanno avuto questa disavventura.
Solidarietà ai gestori, invece da parte di amici e clienti affezionati e anche dal presidente della Confcommercio mandamentale Angelo Faloppa. Lo Stiefel è uno dei locali storici del lido di Jesolo, pizzeria famosa da vent’anni che ha sempre usato prodotti locali e a km 0, con tracciabilità assicurata. I due fratelli trevigiani che si sono sentiti male sono loro stessi clienti abituali del locale e hanno un ottimo rapporto con i titolari, i quali si sono subito sincerati delle loro condizioni mettendosi a disposizione per ogni problema.
«Attendiamo gli esiti delle analisi», ha commentato il presidente di Confcommercio Faloppa, «perché come sempre in queste circostanze non è giusto fare dei processi al di là di come possano essere andati i fatti. Conosciamo i titolari del locale, ottime persone e rispettabili, con tanti anni di esperienza alle spalle nella ristorazione, e naturalmente siamo vicini ai loro clienti che si sono sentiti male».
Giovanni Cagnassi
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