«Cittadinanza ai bimbi nati qui»
MARCON. Cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri: il Comune di Marcon dimostra una particolare sensibilità a questa istanza.
Nell’ultima seduta consiliare, il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno con il quale richiede al nuovo Parlamento di adeguare la normativa vigente sul diritto di cittadinanza, estendendolo ai figli di genitori stranieri regolarmente residenti in Italia, nati e cresciuti nel nostro Paese.
È il cosiddetto ius soli, principio giuridico in conseguenza del quale per l’attribuzione della cittadinanza si fa riferimento alla nascita avvenuta sul territorio dello Stato; principio contrapposto allo ius sanguinis che si fonda invece sulla discendenza come criterio per l’attribuzione della cittadinanza di un certo Paese.
«I bambini che nascono o crescono nel nostro Paese» spiega il sindaco Andrea Follini «che per cultura e formazione si sentono italiani, crescono oggi con un senso di estraniazione dal contesto che sentono invece essere il loro, con ripercussioni negative sulla effettiva possibilità di un processo di integrazione e di inserimento sociale del minore. Concedere loro la cittadinanza, se figli di cittadini stranieri regolarmente residenti, consentirebbe di ridurre questa differenza».
Un provvedimento che molti ritengono doveroso, ma che ha trovato il voto contrario del consigliere della Lega Nord Bertolin e l’astensione del consigliere della lista “Noi Marcon” Andrea Scantamburlo.
Marcon si attesta tra i Comuni della provincia più sensibili in tema di diritti, visto anche il servizio attivato sul deposito delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario, avviato da febbraio. (m.a.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia