«Cittadella dello sport all’ex Umberto I»

La proposta di Coniglio (Mestre Off Limits): «Coinvolgiamo la Dng». Appello anche per la Torre San Lorenzo: va recuperata
Di Marta Artico
Presentazione gruppo atletico A.Coin presso villa Toniolo del gruppo Fideuram (Mestre) - nella foto: Fabrizio Coniglio, dirigente di Banca Fideuram, si occupa delle relazioni esterne per la società Coin
Presentazione gruppo atletico A.Coin presso villa Toniolo del gruppo Fideuram (Mestre) - nella foto: Fabrizio Coniglio, dirigente di Banca Fideuram, si occupa delle relazioni esterne per la società Coin

«La situazione di degrado è sotto gli occhi di tutti, il sindaco intervenga al più presto per mettere in sicurezza la zona della Torre San Lorenzo in via Pio X». Fabio Raschillà, consigliere di Municipalità di Mestre-Carpenedo di Fratelli d'Italia - An, ha protocollato una mozione sulla questione, ricordando a Brugnaro «che abbiamo sostenuto al ballottaggio, ha promesso per Mestre un rilancio economico e sociale che deve partire dalla lotta al degrado. La situazione della città è sotto gli occhi di tutti, e non imputiamo certo colpe a questa amministrazione, ma proprio il chiaro risultato delle scorse elezioni ci ha detto che la popolazione vuole un grosso cambiamento». E ancora: «Il rilancio parta allora dalla Torre di San Lorenzo, che doveva essere una "perla" del nuovo centro e che in realtà si è trasformata in una discarica a cielo aperto in piena zona di mercato. Con l'abbandono dell'ultima (e unica) attività, cioè l'istituto di credito, quella zona rischia di essere una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere nel caso in cui il Comune e la giunta non riescano a risolvere il problema». Da qui la richiesta: «Ho chiesto che a partire dalla chiusura dell'istituto di credito, si metta in sicurezza tutta l'area, garantendo, nell’attesa speriamo non vana di ripresa dei lavori, un minimo di decoro in questa parte centralissima di Mestre».

In merito alla chiusura della Bnl, interviene anche il portavoce di Mestre Off Limits, Fabrizio Coniglio. «Era da immaginarselo che la banca se ne sarebbe andata. Adesso chiediamo: perché non trasformare la Torre in un albergo? Si potrebbe modificare la destinazione d’uso e creare un hotel di livello o chiedere ad albergatori extra provincia se sono interessati a realizzare una struttura ricettiva di livello, altrimenti sarà sempre peggio». Coniglio passa poi a un altro “buco nero”, quello dell’ex ospedale Umberto I. E avanza una proposta che punta direttamente al coinvolgimento dei proprietari dell’area. «Invitiamo Dng a dirci cosa vuole fare nell’area dell’ex ospedale: noi un’idea ce l’abbiamo: una città dello sport con un centro di medicina d’avanguardia unitamente a strutture modulari che possano essere trasformate da piscina olimpionica a campo da pallavolo a campo da tennis, con palestre, negozi e annessi per organizzare eventi di un certo livello. Un centro che a Mestre manca, magari con una spa per le terapie. Ormai è chiaro che i grattacieli non si faranno. Perchè non cambiare per far sì che Mestre torni a vivere?». Per Coniglio infine la stessa Dng potrebbe essere coinvolta nel recupero della Torre di San Lorenzo.

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