Cittadella della Giustizia lite milionaria sui lavori

Ca’ Farsetti presenta un conto da 4,5 milioni di euro alle aziende costruttrici  in Tribunale pendono altre quattro cause per un’opera dai costi e tempi infiniti
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma
Si continua a litigare - legalmente parlando - per la “nuova” Cittadella della Giustizia di piazzale Roma. Questione di soldi, naturalmente. Gli uffici giudiziari che ospitano la Procura e il Tribunale sono al centro di ben quattro liti giudiziarie tra aziende costruttrici, ex direzione lavori e Comune, che pendono davanti al Tribunale civile: l’amministrazione contesta lavori non eseguiti o realizzati male, le imprese sostengono di aver dovuto far fronte a situazioni e spese impreviste rispetto al capitolato.


Ora, alle quattro cause già pendenti, il Comune di Venezia aggiunge un quinto contenzioso, chiedendo alle aziende costruttrici la restituzione di 4,5 milioni di euro: lo fa con una determina del direttore dei Lavori pubblici Simone Agrondi, che arriva dopo il rifiuto dell’amministrazione di sottoscrivere un accordo bonario tra le parti, per 8,9 milioni di euro, tanto quanto rivendicato in sede di arbitrato dalle imprese, contro una disponibilità del Comune di riconoscerne solo 2,7.


Una vicenda infinita, con crescita dei costi in corso d’opera a molti zeri: oltre 16 milioni già riconosciuti e pagati, ai quali si aggiungono i quasi 9 che chiedono le aziende che hanno trascinato il Comune davanti al giudice civile, alle quali ora Ca’ Farsetti replica presentando un conto “
cash
” da 4,5 milioni.


Come si è arrivati a tanto? La vicenda ha inizio nel 2003, quando ad aggiudicarsi l’appalto da 32,8 milioni di euro è il raggruppamento De Sanctis, Saiseb, Lossa, Siemens con un ribasso d’asta del 26%. A cantiere aperto, sono però le varianti in corso d’opera (ben nove) a far risalire i costi, fino a un conto finale a 48,8 milioni di euro, sin qui pagati da Ca’ Farsetti, a fronte di un ritardo dei lavori (e relativo aumento del conto)determinato dal ritrovamento di resti archeologici e terreni inquinati nel corso dei lavori, ma anche da continue modifiche al progetto andato in appalto. Tra i vari contenziosi, il Comune “licenziò” lo Studio Valle dalla direzione lavori, condannato però in primo grado a risarcirlo di 670 mila euro. Ora il nuovo contenzioso, nel quale il Comune si fa forte della relazione tecnica dello Studio Tecnoimpianti, che parla di lavori non eseguiti, difetti, problemi con l’impianto di sollevamento deflusso acque nere, coperture, serramenti: ora la parola alle imprese. E probabilmente si arriverà alla quinta causa pendente al Tribunale civile che - per altro- ha sede ancora a Rialto, dal momento che del secondo lotto di lavori (che avrebbe dovuto riportare a nuova vita l’ex Manifattura Tabacchi) non c’è traccia: ma questa è un’altra storia.


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