Città sicura, arrivano altri 40 soldati
Vigilanza su siti e obiettivi ritenuti sensibili, l'allerta a Venezia resta alta e per questo altri 40 militari saranno inviati dal Ministero dell'Interno, d'accordo con il Ministero della Difesa, alla nostra città. Gli uomini saranno operativi già da lunedì prossimo. Complessivamente ora i militari impegnati nella nostra città saranno 112.
I militari, di rinforzo a quelli già in servizio da alcuni anni a Venezia e da qualche mese anche a Mestre, fanno parte di un contingente aggiuntivo di 750 militari delle forze armate impegnati nell'operazione “Strade Sicure”.
Ieri si è svolta la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, nel corso del quale è stato definito il piano di impiego per i servizi di vigilanza a siti e obiettivi ritenuti sensibili, le cui modalità tecniche e operative saranno stabilite in un secondo momento dal questore, Angelo Sanna. In sostanza i militari saranno impiegati per rafforzare i servizi già esistenti nell’area Marciana, nelle due stazioni ferroviaria, all’aeroporto e a Mestre in particolare in zona via Piave e al parco della Bissuola.
Un piano sicurezza “sartoriale” realizzato su misura per Venezia. A definire così, nel dicembre scorso, le misure prese per proteggere Venezia dal terrorismo, dalla criminalità, dall'abusivismo e dal degrado, è stato il ministro dell'Interno Angelino Alfano in un incontro in Prefettura.
Un piano che prevedeva l'arrivo a Venezia in tempi diversi di 105 uomini delle forze dell'ordine e dell'esercito. Rinforzi che fin da subito, venne deciso, non dovevano essere destinati solo in centro storico ma anche a Mestre e nelle periferie. Il pacchetto sicurezza, confezionato per Venezia dai vertici del ministero e delle forze dell'ordine prevedeva un primo step di controllo, per valutare i risultati, a marzo. Previste dal pacchetto anche operazioni mirate di “alto impatto” da compiere in caso di particolari emergenze. «Il “Progetto Venezia Sicura” si articola in tre capitoli. Il primo riguarda il controllo del territorio, il secondo il contrasto all'abusivismo commerciale e contraffazione e il terzo la sicurezza urbana e le attività anti-degrado», aveva spiegato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Era quanto aveva chiesto il sindaco Luigi Brugnaro al Ministro. Questo nuovo invio è un ulteriore step del piano. Va ricordato che nel frattempo ci sono stati anche gli attentati di Bruxelles.
A Venezia è stato fatto parecchio, ma l'intenzione del ministero dell'Interno e dell'amministrazione locale è di fare ancora di più. Sul fronte del terrorismo i luoghi artistici e di culto di maggiore valenza sono protetti anche da unità di primo intervento addestrate in maniera specifica per far fronte a queste emergenze e che hanno in dotazione armi particolari. Si tratta di uomini della polizia e dei carabinieri già impiegati per pattugliamenti in occasione di cerimonie e manifestazioni a rischio.
Queste unità hanno una particolare formazione anche in considerazione che devono operare in un luogo particolare come il centro storico di Venezia.
Carlo Mion
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