«Città allagata, il rischio c’è ancora»
Bendoricchio (Consorzio acque risorgive): abbiamo realizzato 69 opere su 107, ma bisogna lavorare ancora molto
«Quello che è accaduto può succedere ancora, per questo è importante mantenere alto il livello di attenzione e non abbassare mai la guardia». Ieri mattina il direttore del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, Carlo Bendoricchio, assieme al presidente Francesco Cazzaro, ha illustrato il docufilm prodotto per ricordare l’alluvione del 26 settembre 2007, il giorno della grande pioggia caduta su Mestre e ampie zone della terraferma. Venti minuti di immagini e testimonianze che raccontano quanto accadde dieci anni fa, oltre a fare il punto sugli interventi realizzati e quelli che rimangono ancora da fare. Garage allagati, seminterrati inaccessibili, strade trasformate in canali, abitazioni da rimettere a nuovo. Nel video, a raccontare quei drammatici giorni, testimoni d’eccezione come Fabrizio Zabeo e Giordano Bruno, referenti dei comitati allagati che nei giorni successivi all’evento eccezionale coordinarono i cittadini che avevano subito gravi danni, così come autorità chiamate a gestire l’emergenza, tra cui l’ingegner Mariano Carraro, nominato commissario straordinario, e tecnici del Consorzio di bonifica in prima linea nella realizzazione delle nuove opere.
Il docufilm parla anche dell’avvio di una nuova stagione nei rapporti tra enti e istituzioni da una parte, cittadini rappresentati nei comitati dall’altra, e sarà proiettato per la prima volta durante il convegno organizzato dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Venezia martedì prossimo nell’auditorium Candiani. «L’obiettivo che ci prefiggiamo», spiega Bendoricchio, «è quello di informare e far ricordare a tutti quanto è successo, ma anche spiegare che può accadere ancora. Riteniamo che sia importante mantenere alta l’attenzione, anche tra i comitati di abitanti, perché potrebbe accadere di nuovo». Dieci anni. «In quest’arco di tempo», prosegue il direttore, «sono state fatte tante cose, il Consorzio ha realizzato 69 opere su 109 individuate dopo il 2007, spendendo ben 32 milioni di euro. Sono stati realizzati e potenziati gli impianti idrovori, quello di Tessera prima di tutti, le pompe hanno subito importanti ammodernamenti, il Consorzio si è dotato di sistemi di previsione e di analisi della pioggia in tempo reale e di rapida gestione degli allarmi». Delle 109 opere necessarie, che pesavano per 123 milioni di euro, 75 erano in capo al Consorzio. Sono stati realizzati gli interventi meno costosi, dal punto di vista finanziario. Ma tra quelle mancanti, c’è l’Osellino, che da solo vale 26 milioni di euro. «Rispetto agli interventi individuati, quelli realizzati sono una buona fetta e tutti hanno portato beneficio al territorio».
Chiarisce: «Molte opere che ha in gestione il Consorzio, però, sono nate in funzione di precipitazioni diverse da quelle a cui il tempo ci sta abituando. Quando Mestre è stata costruita, ad esempio, i tubi erano fatti per un certo tipo di tenuta, per quanto il territorio sia preparato, non è in sicurezza». E ancora: «Tanto è stato fatto ma molto rimane da fare». Qual è la parte più importane ora? «Le ricalibrature, vanno creati bacini di laminazione diffusi dei canali e dei sistemi fognari, ovviamente dove la fognatura è mista vanno programmati interventi di separazione delle acque». Fondi? «È un altro dei punti preoccupanti, non ci sono grossi finanziamenti in questo senso, pertanto dobbiamo manutentare, realizzare piccoli interventi come quelli contenuti nel Piano della acque appena redatto tra consorzio, comune, Veritas».
«C’è un altro messaggio che vogliamo lanciare», sottolinea il presidente del Consorzio, Cazzaro, «ed è il nuovo rapporto che si è instaurato con la cittadinanza: dal 2007 in poi ci siamo resi conto che l’unione fa la forza, i compartimenti stagni del passato sono superati, si deve cercare di lavorare assieme come parte di quelle istituzioni che governano un territorio in sinergia con le altre, per conto dei cittadini. È un lavoro di apertura faticoso, ma che da soddisfazione, i risultati si vedono anche nei rapporti con le amministrazioni locali che sono sempre più in difficoltà. Il Consorzio è ogni giorno di più un punto di riferimento per i territori, vista la crisi attuale e che i cittadini percepiscono. Cerchiamo la collaborazione di tutti, per migliorare la nostra attività».
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