Città accessibili Venezia finisce in coda alla classifica

Un sondaggio dell’Anmil colloca il capoluogo al 95° posto tra le 106 province. «Troppi ostacoli per le carrozzine»

VENEZIA. Con tutti i suoi ponti, Venezia è strutturalmente una città non facile da percorrere per i portatori di handicap. Ma spiace comunque vedere la provincia di Venezia agli ultimi posti della graduatoria nazionale redatta dall’Anmil, l’associazione nazionale di lavoratori mutilati e invalidi del lavoro che ha saggiato, con un sondaggio tra i propri 400 mila iscritti sul territorio nazionale la vivibilità e l’accessibilità delle 106 province italiane. Venezia si ritrova al 95esimo posto con un voto che va dal 3 al 5. Voto insufficiente, quindi, su cui ha pesato anche il parere di persone in sedia a rotelle.

Voglia di rampe. «I nostri iscritti hanno segnalato che le pedane sui ponti per consentire il passaggio di carrozzine, e pure passeggini, sono esperienze da rendere fisse tutto l’anno e non in alcuni periodi. Creando percorsi e mappe pensati per le persone disabili che potranno vedere magari non tutta ma un bel pezzo di Venezia».

L’invito ai privati. La situazione veneziana, spiegano dall’Anmil, è ovviamente strettamente correlata alla particolarità della città sull’acqua ma «il nostro sondaggio vuole essere da stimolo soprattutto per i privati: bar, alberghi, ristoranti sono invitati a tenere conto di questi dati e a fare la loro parte per allargare la cultura dell’accessibilità degli spazi alle persone con disabilità». Da segnalare che una città accessibile significa anche aumentare la platea di turisti potenzialmente interessati a visitare la città. Basta pensare che le persone con disabilità sono 10 milioni in Italia e tutti reclamano la sacrosanta libertà di movimento che significa anche poter fare una vacanza senza vivere calvari per spostarsi. Il sondaggio, continua a spiegare l’associazione, «non ha interessato uffici pubblici e ospedali, che per legge devono dotarsi di pedane per il passaggio dei disabili. In bar, ristoranti e alberghi, una pedana posizionata da un privato attento, farebbe la differenza».

Tutti meglio di Venezia. Fanno meglio di Venezia tutte le altre province venete: Belluno è quinta con un bel voto, dal 7 all’8; Verona è quindicesima con un sette; Padova al ventiduesimo posto con dal 6 al 7; Vicenza segue a ruota (25esima), Treviso al 46esimo con un sei tutto da migliorare. Fanalino di coda per il capoluogo veneto ben lontana dai primi posti che sono riservati alle quattro località che hanno ottenuto un bel 8: Cremona, Ferrara, Siracusa e Torino.

Cosa funziona, cosa no. Per la città storica il sondaggio tra i soci Anmil conferma che nonostante segnali positivi molto c’è ancora da fare per migliorare l’accessibilità della città alle persone con disabilità. Esempi positivi sono sia l’impegno della giunta comunale a mantenere le rampe della Venice Marathon tutto l’anno superando i problemi con la Soprintendenza e prevede interventi migliorativi di rampe e servoscala (vedere riquadro). Oppure il progetto della gondola accessibile ai disabili, “Gondola4all”. Esempio negativo, l’ovovia mai attiva sul ponte di Calatrava. Il tram che collega Mestre a Venezia è a misura di disabili; non lo sono invece le pedane dei bus Actv che spesso non funzionano tanto che cinque mezzi di recente sono stati multati dai vigili urbani. Ed è ancora scarsa la cultura di lasciare liberi i parcheggi per disabili, in tutta la provincia. Nella nostra provincia i soci Anmil sono 5.714; nel Veneto 27.490. L’associazione sta lavorando ad uno studio più approfondito che sarà redatto dall’associazione assieme alla Fand (la Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) ha assicurato il presidente nazionale Franco Bettoni.

 

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