Circoncisione incubo per un bimbo di 6 anni
PADOVA. Doveva essere sottoposto a un intervento di circoncisione, ma durante l’operazione si è verificata una rara complicanza: l’accidentale e parziale amputazione del glande. Per questo i genitori del bimbo padovano, sei anni all’epoca dell’accaduto, hanno chiesto ora i danni all’ospedale San Martino di Belluno dove il piccolo era stato ricoverato.
Due anni fa. Il fatto risale a due anni fa, per l’esattezza al 24 giugno, quando il bambino viene ricoverato nel reparto di Urologia con la diagnosi di “fimosi serrata e pregressi episodi di balanopostiti recidivanti”. In sostanza il bimbo deve essere circonciso. Il paziente entra in sala operatoria alle 9.45: durante l’incisione circolare con il bisturi, il chirurgo avrebbe rilevato anche la recisione della porzione apicale del glande. Scatta la mobilitazione dei medici: in sala operatoria arrivano altri due chirurghi per decidere il da farsi.
La trafila. L’équipe interviene a suturare il taglio e il piccolo paziente, adeguatamente medicato, viene riportato in reparto. Ma ha inizio - secondo la ricostruzione dei consulenti medici della famiglia - una lunga trafila di nuovi interventi eseguiti nei giorni immediatamente successivi in anestesia generale. La ferita sembra guarire senza complicanze infettive e dopo le dimissioni il bimbo viene ricoverato in Azienda Ospedaliera a Padova per un intervento di ricostruzione.
Eurorisarcimento. Quando le condizioni del piccolo si stabilizzano, la famiglia decide di rivolgersi alla Eurorisarcimento di Paolo Tomaello che si occupa di casi di malasanità e di risarcimenti e la vicenda viene seguita dall’avvocato Matteo Mion. Che qualche giorno fa ha inoltrato all’Usl di Belluno la denuncia dell’accaduto e la richiesta danni per un importo che non è stato ancora quantificato. «Al momento il bambino ha problemi nel controllo della minzione, ma ci potrebbero essere ripercussioni future sulla facoltà di generare e sulla funzione erettile», sottolinea il legale, «Questo tipo di problemi potrà però essere definito soltanto quando il piccolo avrà raggiunto la maturità sessuale».
Consulente: errore medico. Per il chirurgo Ivan Matteo Tavolini, consulente della famiglia, è «inequivocabile la presenza di un errore medico alla base dell’evento occorso». E, sottolinea il chirurgo, l’eventuale futura correzione dell’attuale situazione fisica richiederà interventi che necessiteranno di un’expertise chirurgica non alla portata di tutti i centri di Urologia presenti in Italia. Le attuali condizioni sono, per il consulente, elementi di discussione relativamente all’integrità psico-fisica del giovane paziente in quanto - appunto - i disturbi non riguardano solo la minzione, ma potrebbero incidere anche sulla vita sessuale con tutte le relative conseguenze psicologiche. Nessun commento sul caso, al momento, da parte dell’Usl.
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