Cippo, l’amico fedele del Sandonà
Il suo padrone è tifoso biancoceleste da più di vent’anni e da cinque lo porta ogni settimana allo stadio. E ormai il meticcio è la mascotte della Curva Sud del Sandonà
SAN DONA’.
Il tifo per la squadra del cuore è una malattia contagiosa, che si trasmette di padre in figlio. Ma il pallone può far perdere la testa anche a un cane. Per averne la prova basta che veniate, una domenica qualsiasi, allo stadio «Zanutto» di San Donà. E lì, statene certi, troverete Cippo, intento a scorazzare tra le gradinate dei «popolari» e la curva sud, covo del tifo sandonatese. Cippo è un meticcio di sei anni («ma la madre era una femmina di husky purosangue») di proprietà di Stefano «Steno» Borin, 47 anni. Muratore di Santa Maria di Campagna, un paesino a pochi chilometri da San Donà, Stefano è tifoso biancoceleste da più di vent’anni.
E questa passione l’ha trasmessa a Cippo che, da cinque anni a questa parte, non perde una gara del Sandonà. In casa come in trasferta, Cippo si è fatto conoscere e amare in decine di stadi di tutto il Triveneto. Posto fisso sul pullman dei tifosi, di lui si ricordano anche “fughe” memorabili. Come quella volta - era la stagione 2006/07 - che si intrufolò sul terreno di gioco nel bel mezzo di un Asolo-Sandonà, sfida chiave per la promozione in serie D: non ce l’aveva con l’arbitro, e finì la sua corsa andando a raccogliere le carezze dei dirigenti avversari, per nulla infastiditi da quell’insolita invasione di campo.
«Cippo viene sempre con me - racconta Stefano Borin - io e la mia compagna Diva non abbiamo figli. E per noi Cippo è diventato come un bambino. Una volta lo portai con me allo stadio e, da allora, non ha smesso mai di accompagnarmi. E’ un cane socievole. Non c’è stadio in cui non sia stato accolto bene, fa sempre amicizia con chiunque, soprattutto con i bambini».
Cippo coltiva le abitudini proprie di tutti i cani. Chi lo conosce bene, lo descrive come un gran cacciatore di galline. In più, però, ha una passione innata per il calcio. «Allo stadio si diverte da matti. Quando veniamo a San Donà e passiamo nelle vicinanze dello Zanutto, comincia subito ad abbaiare e ci rimane male se non andiamo a vedere la partita - conferma Stefano Borin - guardiamo insieme il calcio in televisione, ma è soprattutto un tifoso sandonatese doc. A dir la verità se la cava anche come giocatore. Spesso andiamo a giocare a palla al parco ed è bravo sia come attaccante che come difensore».
Cippo è ormai la mascotte della Curva Sud del Sandonà. Ed è diventato un divo. Perfino «Striscia la Notizia» si è occupata di lui all’interno di «Striscia lo striscione», lo spazio settimanale dedicato agli slogan e alle curiosità delle curve italiane. Ora Cippo si gode la meritata gloria, anche perché la vita non è sempre stata tenera con lui. «Una volta fu investito in modo grave da un’auto - conclude Stefano Borin - e l’anno scorso ha ingoiato un boccone avvelenato. Lo abbiamo accudito per due giorni in clinica, ma per fortuna si è ripreso e siamo potuti tornare subito allo stadio». Per abbaiare forza Sandonà.
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