Cinto davanti alla Regione Friuli: «Non siamo più veneti»

CINTO. Volti distesi e grande entusiasmo per i delegati del comune di Cinto dopo l'incontro avuto nella sede del consiglio regionale a Trieste con i membri della Quinta commissione della Regione...

CINTO. Volti distesi e grande entusiasmo per i delegati del comune di Cinto dopo l'incontro avuto nella sede del consiglio regionale a Trieste con i membri della Quinta commissione della Regione Friuli Venezia Giulia. Non è esagerato dirlo: Cinto si ribella al Veneto, parte seconda. Si è parlato del passaggio di regione della comunità cintese.

Il sindaco, Gianluca Falcomer e il vicesindaco Alessandro Coccolo erano stati convocati per fare il punto della situazione del complesso iter del passaggio dal Veneto al Friuli. All’audizione era presente anche il presidente del Consiglio regionale Fvg, Franco Iacop. Invitati anche il sindaco e il vicesindaco del comune bellunese di Sappada, Manuel Piller Hoffer e Marco Rossa. È stato fatto il punto della situazione. La regione Friuli Venezia Giulia, ha ribadito la volontà da una parte di accogliere i due territori nell'ambito regionale; dall’altra di voler tenere in grande considerazione gli esiti dei due referendum (quello di Cinto si tenne nel 2006, quello di Sappada nel 2008). C’è dunque un’unità di intenti tra istituzione regionale e i due comuni.

Senza dimenticare che il consiglio regionale friulano approvò in tal senso pure un ordine del giorno. Il problema più importante sta a Roma. Infatti il Ministero dell’Economia e delle Finanze deve ancora fornire il parere tecnico sul Ddl presentato dai deputati Sara Moretto di Portogruaro e di Renzo Zanin di San Vito, entrambi del Pd, i quali hanno presentato il disegno di legge con lo scopo di accelerare il passaggio dei due comuni al Friuli; o meglio di tenere conto dell’esito dei due referendum, nei quali il cambio di regione fu reso legittimo da una percentuale altissima di Sì, oltre il 90. Senza questo parere il Ddl non può essere preso in esame dalla Commissione bilancio del Senato. «Il Ddl però finirà in calendario nell’agenda parlamentare», sottolineano Gianluca Falcomer e Alessandro Coccolo «per cui noi siamo ottimisti sul fatto che prima o poi a Roma si affronterà questo tema. Basta attendere».

Falcomer e Coccolo hanno ribadito la loro tesi, presentando le istanze della popolazione. «Noi oggi siamo convinti più di ieri della necessità del cambio di Regione. Il Veneto non ci convince più. Noi non siamo veneti».

Rosario Padovano

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