Cinquemila veneziani a Roma per Wojtyla beato
Organizzazione spontanea delle associazioni, la diocesi lavora per l'8 maggio
Giovanni Paolo II a Venezia
VENEZIA. Domenica, primo maggio, papa Giovanni Paolo II sarà proclamato beato e a concelebrare la messa - che inizierà alle 10 sul sagrato della Basilica vaticana, presieduta da Benedetto XVI - ci sarà anche il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola. Il mondo intero si sta mobilitando con concerti, testimonianze, mostre, adorazioni eucaristiche, confessioni. Si stima che i fedeli presenti saranno un milione. Forse più. Dalla provincia di Venezia partiranno 52 pullman, oltre tremila pellegrini. Ma c'è anche chi utilizzerà l'automobile, il treno, l'aereo. Non è azzardato stimare, quindi, che i pellegrini veneziani che domenica saranno a Roma potranno essere circa cinquemila.
La Brusutti autonoleggi di Mestre e la Mattiazzo di Venezia fanno sapere: «Le richieste pervenuteci sono tutte i associazioni ed enti privati, tramite tour operator». Sbalordite alcune agenzie viaggi del centro storico - Bassani, Sansovino, quest'ultima con sede accanto alla Curia: «Nessuno si è rivolto a noi, né privati, né parrocchie». Riccardo Silvestri dell'agenzia Arte e Storia annota: «Organizziamo i pellegrinaggi del Patriarcato. Per questo evento non siamo stati contattati». Insomma, tante iniziative da parte di privati e associazioni, nessuna da parte della diocesi, già impegnata al massimo per la visita papale dell'8 maggio. Monsignor Orlando Barbaro, vicario episcopale per la santificazione ed il culto e direttore dell'Ufficio liturgico, conferma: «Con grande dispiacere la diocesi non ha proposto nulla. L'evento è importante ma siamo presi per l'ormai vicina venuta di papa Benedetto XVI. L'attuale nostro grande impegno è quello di cercare di far partecipare il più alto numero di persone. Non si possono accavallare più cose».
Don Danilo Barlese, parroco di Carpenedo e assistente ecclesiastico della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, osserva: «Ne abbiamo parlato. Ma, considerata la vicinanza di due date importanti, abbiamo constatato: un papa "mangia" l'altro papa». Don Fabio Mattiuzzi è direttore dell'Ufficio pastorale sport e tempo libero e vice coordinatore della Pastorale giovanile: «Stiamo pensando all'altro Papa, Benedetto XVI. Due, e così vicini, sono troppi per le nostre possibilità organizzative». Don Fabio è in partenza per Roma: «Questo mio viaggio non c'entra niente con la celebrazione della beatificazione di Giovanni Paolo II. E' un coordinamento regionale e nazionale. Non abbiamo organizzato nulla. Comunque in questo periodo ho ricevuto mail con proposte di vario tenore che ho subito cestinato». Don Luigi Battagia, parroco dei Santi XII Apostoli, sottolinea: «Con propri mezzi un gruppo di seminaristi stranieri è già in viaggio. Non appartengono al seminario di Venezia, bensì al cammino neocatecumenale. Siamo impegnati su 3 fronti: la visita di papa Benedetto XVI il 7 e 8 maggio, la partecipazione ad agosto a Madrid alla giornata mondiale della gioventù e il pellegrinaggio in autunno in Terra Santa».
Don Antonio Biancotto, parroco dell'unità pastorale di San Cassiano e San Silvestro: «Come parrocchia abbiamo puntato all'incontro con papa Benedetto XVI». Don Paolo Ferrazzo, parroco di San Giacomo dall'Orio e direttore dell'ufficio della pastorale missionaria, rievoca il toccante incontro nella cappella privata di Giovanni Paolo II, il papa che ha riacceso speranze, dall'Est all'Ovest, dal Nord al Sud. «Era il 1982. Conservo la fotografia. Mi stava vicino il patriarca emerito Marco Cè. Partecipai alla messa da diacono e mi alzai alle 5 del mattino. Mi colpì il modo di pregare. Mi ricordo i suoi silenzi. Purtroppo domenica non sarò presente alla cerimonia».Anche a San Donà - ricade nella diocesi di Treviso - non è stata attivata alcuna partecipazione diretta. Il parroco, don Gino Perin: «Ci siamo concentrati sulla visita di papa Benedetto XVI». Dall'Ufficio pellegrinaggi di Treviso la conferma: «Ci sono state sparute richieste di fedeli. Ma il Nordest sta lavorando per papa Ratzinger».
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