Cinque tonnellate di pesce non tracciato finiscono al macero

In un magazzino a Chioggia la Guardia costiera ha sequestrato sarde e acciughe di provenienza ignota. Al titolare della ditta una multa da tremila euro

CHIOGGIA. Cinque tonnellate di pesce di piccola taglia completamente sprovviste dei documenti di tracciabilità sono state scoperte e sequestrate dal nucleo di polizia marittima della Guardia costiera di Chioggia che ha anche elevato una sanzione amministrativa di tremila euro alla ditta che deteneva il pesce in questione.

Il ritrovamento è avvenuto lo scorso fine settimana nell'ambito dei controlli di routine sulla filiera dei prodotti ittici. Il controllo ha riguardato in particolar modo i grossisti e proprio in un magazzino adibito a deposito del pesce alla periferia di Chioggia è stato scoperto l'ingente quantitativo di merce fuori regola.

Si trattava per la quasi totalità di sarde e acciughe che, per le loro caratteristiche fisiche, erano state certamente pescate in Adriatico. Ma le informazioni sulla provenienza di questo pesce si fermavano qui: il titolare del deposito non è stato in grado infatti di fornire né fatture, né ordinativi, né altra documentazione che ne attestasse la provenienza da luoghi di pesca consentiti. In mancanza di tale documentazione, la tutela dei consumatori finali obbliga le autorità sanitarie e di polizia a considerare non commerciabile il prodotto ittico in questione. Quello contenuto nel magazzino chioggiotto, poi, era tutto congelato e poteva quindi essere stato pescato ben prima del momento dell'ispezione.

Le cinque tonnellate di prodotto ittico sono state quindi avviate a distruzione perché potenzialmente pericolose per il consumo.

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