Cinque Stelle, linea dura Subito “silurato” Zanchi

Casaleggio, braccio destro di Grillo, azzera in un colpo il neomilitante ex leghista «Non è un nostro segretario, chissà quanti mitomani dovremo affrontare»
Di Matteo Marcon
ZANCHI CARLO
ZANCHI CARLO

MOGLIANO. L'esperienza politica di Carlo Zanchi nel Movimento 5 Stelle è già al capolinea: il siluro nei suoi confronti arriva direttamente dallo staff di Beppe Grillo e dal “guru” Gianroberto Casaleggio.

Zanchi, ex militante leghista di lunga data, nei giorni scorsi si era accreditato come segretario dei circoli grillini (preferiscono chiamarsi Meet-up e le riunioni si svolgono su Internet) per i Comuni di Mogliano, Preganziol e Casier. Con le sue dichiarazioni ha creato grande scompiglio tra i simpatizzanti del movimento, a Treviso e non solo.

Lo stesso Casaleggio ha commentato seccamente la vicenda così: «Chissà quanti mitomani dovremo ancora vedere». Il Movimento 5 Stelle non prevede affatto la figura del segretario ed è stato lo stesso staff di Grillo a voler prendere posizione, sottolineando che il malinteso, se così vogliamo chiamarlo, non è solo una questione lessicale: «Nel Movimento gli unici segretari che conosciamo sono coloro che si mettono a disposizione per svolgere lavori di segreteria ordinaria: rispondere al telefono, scrivere mozioni sotto dettatura, compilare i moduli necessari alla burocrazia. Evidentemente» scrivono i vertici grillini in una nota «il signor Carlo Zanchi ha confuso il significato della parola segretario perché troppo abituato all’uso della terminologia dei vecchi partiti. Tuttavia è grave che un cittadino intenda iniziare un impegno politico con una bugia madornale» rincarano la dose «non è un buon inizio e non appare per nulla affidabile: se si comincia a mentire dicendo che si sono conosciuti Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, nulla vieta che con la stessa disinvoltura si possa in seguito mentire anche ai cittadini».

In poche ore, quello di Zanchi è diventato un vero e proprio caso: «Ho ricevuto una grande quantità di mail da persone che nemmeno conosco» racconta il diretto interessato «ci chiariremo direttamente lunedì, per la politica ho speso tempo e continuo a spenderlo, ma da una porta sono entrato e dalla stessa porta posso anche uscire».

Di certo però c'è che l'ex leghista, nel mondo dei Grillini trevigiani non fosse proprio uno sconosciuto, anche su internet le tracce del suo attivismo non mancano: risulta iscritto dal 4 dicembre 2012. «So che aveva del materiale del movimento» spiega David Borrelli, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Treviso «le bandiere e il gazebo, non so se segretario significhi questo, ma altro non c'è. Lo avevamo invitato volentieri ad incontrarci, perché Mogliano è un Comune importante e manca una struttura locale. Ma è una cosa grave che abbia usato il nostro simbolo, è un argomento su cui siamo molto sensibili. Riceverà una diffida ufficiale ad utilizzare il nome del Movimento 5 Stelle, per ora solo verbale».

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