Cinque settimane di addestramento tra mare e fiumi: ecco i nuovi lagunari dell’esercito

Durante il corso, della durata di 5 settimane, gli allievi hanno appreso le procedure tecnico tattiche di fanteria in ambiente anfibio, lagunare e riverine (fluviale) e l’utilizzo di materiali ed equipaggiamenti in dotazione alle truppe anfibie

VENEZIA. Con la cerimonia di consegna del “basco verde” e del “leone alato”, simboli della più giovane specialità dell’Arma di Fanteria dell’Esercito, si è concluso il 77° corso di Qualificazione Anfibia dell’Esercito (QAE).

Durante il corso, della durata di 5 settimane, gli allievi hanno appreso le procedure tecnico tattiche di fanteria in ambiente anfibio, lagunare e riverine (fluviale) e l’utilizzo di materiali ed equipaggiamenti in dotazione alle truppe anfibie.

Il superamento del corso di qualificazione anfibia rappresenta per i Lagunari il requisito essenziale per rimanere nel Reggimento ed entrare a far parte della componente anfibia dell’Esercito.

La formazione si è svolta nel rispetto delle disposizioni in materia di contenimento e contrasto dell’emergenza da covid-19 e ha visto impegnati i Lagunari nel comprensorio militare di Malcontenta per l’addestramento terrestre e all’isola delle Vignole a Venezia per l’addestramento con i carri anfibi AAV7 e i mezzi natanti.

Gli obiettivi addestrativi includono il completamento della formazione individuale del combattente, il perfezionamento delle sue capacità psico-fisiche, l’approfondimento delle tecniche e procedure di combattimento nel contesto delle operazioni anfibie, l’impiego dei mezzi specialistici in dotazione.

Alla fine del corso il colonnello Claudio Guaschino, comandante del Reggimento Lagunari Serenissima ha consegnato il tanto sospirato “basco verde” ai neo Lagunari.

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