Cinque cagnolini meticci gettati in un fossato
SANTA MARIA DI SALA. Strappati alla madre a pochi giorni dalla nascita, senza pietà e rinchiusi in un sacchetto di carta dove di solito ci si mette il pane. Invece c’erano cinque cagnolini, meticci, ritrovati in via Zeminianella a Santa Maria di Sala. Se ne sta occupando un veterinario, dopo l’intervento delle guardie zoofile. Stanno bene, ma sarebbero andati incontro alla morte certa se qualcuno non fosse intervenuto in tempi rapidi. L’episodio è avvenuto ieri mattina e il responsabile dell’abbandono rischia grosso, perché si parla di abbandono e maltrattamento: roba da codice penale.
Una mano potrebbe arrivare dalle telecamere della zona, che dovrebbero aver ripreso chi ha lasciato vicino al ciglio della strada i piccoli ancora con gli occhi chiusi: si stima abbiano dagli otto ai dieci giorni di vita, non di più. Sono circa le 10.30, quando al telefono del coordinatore veneto delle guardie zoofile Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), Andrea Zamengo, arriva una chiamata. È una donna, che racconta di aver visto muoversi un sacchetto per il pane. Nessuna allucinazione, perché dentro a quel contenitore c’era della vita.
C’erano dei cagnolini, tre maschi e due femmine, che si muovevano. Forse cercavano la madre, invece si trovavano in mezzo alla vegetazione. Senza pensarci un secondo, Zamengo e le guardie sono andate sul posto e hanno recuperato i piccoli, mettendoli all’interno di una cassetta in legno dov’è stato messo un panno.
Poi sono stati trasferiti da un professionista, che li ha nutriti e visitati, dando l’assistenza primaria. Ora si stanno cercando delle balie per poter svezzare i cuccioli, che mai come in questa fase delicata post nascita dovrebbero stare accanto alla madre. Invece proprio da lei sono stati portati via. «Per fortuna stanno bene», rivela Zamengo, «ma sappiamo che in casi come questo se non hai accanto la genitrice la sopravvivenza è breve. E potrebbero esserci problemi pure per lei non allattando».
Messi al sicuro i piccoli, ora ci si sta concentrando sui responsabili; a pochi passi da dove è stata trovata la cucciolata, c’è la videosorveglianza e le telecamere potrebbero aver ripreso chi se ne è disfatto. «Come guardie siamo pure polizia giudiziaria» continua Zamengo «e in situazioni simili scattano le denunce per abbandono e maltrattamento di animale».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia