«Cinghiali, pronti ad abbatterli»

Federcaccia interviene dopo l’incidente stradale di Stretti

ERACLEA. Cinghiali sulle strade, i cacciatori chiedono l'autorizzazione a imbracciare i fucili. I due incidenti stradali provocati nella sola notte di venerdì a Stretti di Eraclea da un cinghiale di un quintale e mezzo poi morto, hanno riacceso le polemiche. Già la polizia provinciale aveva denunciato la presenza di dieci esemplari possono provocare vittime.

Ora Federcaccia insiste decisamente con l’amministrazione della Provincia affinchè conceda le autorizzazioni ai cacciatori in possesso di abilitazione, per l’abbattimento degli ungulati dei quali fanno parte i cinghiali.

«È fuorviante», dice il presidente, Luciano Babbo, «che l’ufficio della polizia provinciale si giustifichi perché organizza corsi sulle modalità di abbattimento e trattamento delle carni e macellazione degli ungulati. Qui c’è il rischio di gravi incidenti a persone e cose. È insufficiente utilizzare tiratori scelti per l’abbattimento, perché altro non sono che gli agenti della polizia provinciale già gravati da tantissimi altri compiti. E sono una trentina in tutta la Provincia. Il problema vero è il pericolo per chi viaggia in auto».

«L’ultimo episodio la settimana scorsa a Cittanova, frazione di Eraclea», conclude, «dove sono state coinvolte ben due auto ed è solo per miracolo che non ci sia scappato il morto o un ferito grave.

A San Michele al Tagliamento, a Cinto, a Caorle, a San Stino e a Jesolo ci sono avvistamenti ormai quotidiani e non si può perdere ancora tempo». (g.ca.)

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