Cimitero transennato «I resti di mio padre sono in un container»
La visita al caro defunto? A Mestre, nel cimitero principale della terraferma, il solo portare un fiore, gesto ricco di significati personali e di affetti, è un percorso a ostacoli tra le transenne.
Cappelle di famiglia, tombe risorgimentali, intere ali che ospitano gli ossari, pezzi di vecchio muro di cinta: tutte sono chiuse al pubblico dalle transenne.
Le infiltrazioni mettono a rischio l’incolumità. E in attesa dei cantieri di sistemazione, ampie parti del camposanto sono chiuse al pubblico. Situazione nota a tutti, che peggiora di anno in anno, senza interventi. E che porta a situazioni limite, come quella denunciata da Lucia Chiavegato, consigliera cinque stelle a Chirignago-Zelarino.
«Il 12 gennaio scorso ho seguito le operazioni di trasloco dei resti di mio padre, morto 25 anni fa, dal cimitero di Venezia, dove era sepolto, a quello di Mestre. Volevamo ospitare i resti nella cassetta che ospita i miei nonni, i genitori di mio padre. Purtroppo non è andata così», denuncia la Chiavegato. «A Mestre mi proibiscono di andare a visitare il loculo per la inagibilità del blocco. Quindi le ossa di mio padre sono depositate insieme ad altre, senza alcuna scadenza temporale, in un container che non si può né visitare e dove non si può nemmeno portare un fiore al proprio caro. Mi dicono che tutto il blocco dei loculi è chiuso a tempo indeterminato a causa della mancanza di manutenzione del Comune e che non possono farci nulla», racconta la consigliera. «La situazione è incresciosa ma ho scoperto che tanti vanno comunque a portare un fiore ai propri cari, incuranti delle transenne: semplicemente le spostano. Si può stare in queste condizioni?». La consigliera ha segnalato il caso alla presidente del consiglio comunale Linda Damiano e ha scritto all’assessore ai Lavori Pubblici, Francesca Zaccariotto. Ora il caso è diventato una interrogazione della cinque stelle in Comune, Sara Visman che chiede conto dei 500 mila euro previsti in una delibera di giunta di dicembre 2016 per i lavori di straordinaria manutenzione al cimitero, inseriti nel triennale 2017-2019. Soldi che, dice la Visman, sono «nel bilancio ma sulla carta perché legati ad alienazioni. Chiedo di sapere a che punto è il progetto e se i lavori saranno eseguiti entro l’anno». Altri consiglieri in passato hanno chiesto lumi sulla vicenda, come il Pd Pellicani. Senza fortuna. L’assessore Zaccariotto non ci sta a passare per insensibile: «Conosco benissimo la situazione dei cimiteri. Pessima a Mestre e Marghera dove non abbiamo manco l’aiuto dei fondi di legge speciale. Sono situazioni che se venivano affrontate subito in passato non sarebbero oggi una spesa importante, una manutenzione straordinaria. Cinquecentomila euro non bastano e c’è scarsità di fondi. Noi teniamo monitorata costantemente la situazione e dovremo fare delle scelte. Ma queste vicende sono conseguenza anche della trascuratezza e della mancata vigilanza del passato».
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