Cimiteri, al via il pellegrinaggio A Mestre furti e cantieri fermi

Un po’ ovunque c’è carenza di spazi, a Marghera infiltrazioni e problemi strutturali nell’ala nuova Previsti tre giorni di grande afflusso, un’anziana derubata della borsetta mentre sistema i fiori
BASCHIERI MESTRE 01/11/2008 Cimitero di Mestre santa messa Patriarca Angelo Scola © Light Image- Bertolin
BASCHIERI MESTRE 01/11/2008 Cimitero di Mestre santa messa Patriarca Angelo Scola © Light Image- Bertolin

di Marta Artico

E’ entrato nel vivo – durante il fine settimana che precede la festa di Ognissanti e il giorno dell’anno che il calendario dedica al culto dei morti – il pellegrinaggio nei cimiteri della città per portare un fiore e sostare in preghiera davanti all’immagine dei propri cari. Ieri mattina il cimitero di Mestre era affollato, in centinaia hanno fatto una capatina per comperare un mazzetto di fiori, pulire la tomba, mettere a posto la ghiaia. Auto in divieto in tutta via dei Battuti. All’interno del camposanto, gli operatori di Veritas lavorano incessantemente per far sì che tutto sia in ordine per le celebrazioni, mentre per i campi si aggirano ladri di portafogli. Venerdì, infatti, a un’anziana che era salita sulla scala per dare l’acqua ai fiori del marito, è stata portata via la borsetta. Gli operatori di Veritas invitano a prestare molta attenzione.

I due giorni dedicati al culto del “caro estinto”, sono anche tempo di bilanci.

Mestre. Da segnalare c’è anzitutto l’antico porticato del reparto numero 1, che si dirama lungo i due lati della chiesetta antica: sotto le arcate ci sono tombe molto antiche, eppure non vi si può accedere perché la zona è transennata da oltre un anno. Appeso ai muri un cartello che indica “pericolo caduta calcinacci”. C’è poi il grande edificio dietro la chiesetta nuova, che dovrà contenere i migliaia di nuovi posti tra loculi e ossari, dove da qualche mese è tutto fermo. In questo momento nel cimitero c’è posto a terra o per chi ha deciso di cremare i propri cari: ma loculi praticamente più.

Favaro. Qui il cimitero è stato appena ampliato, di posto ce n’è a volontà, tanto che il camposanto accoglie anche persone che non trovano spazio dove vorrebbero.

Campalto. «A Campalto _ spiega don Massimo Cadamuro _ si può essere seppelliti solo per terra o fatti cremare perché non ci sono più loculi: dovrà essere ampliato, ma non sappiamo che tipo di soluzione verrà adottata».

Dese. Il parroco don Enrico Torta chiede più cura per quello che è un gioiellino unico immerso nel verde. «Essendo il nostro un paese marginale, il camposanto non ha quel minimo di dignità che dovrebbe avere». Anzitutto deve essere messo a posto il muro che lo circonda, mezzo diroccato. «C’è il problema dello scarico delle acque meteoriche – precisa Fiorenzo Bison – ci sono le sconnessioni della pavimentazione, serve uno spazio per parcheggiare più ampio e potrebbero essere piantati alberi».

Chirignago. Qui don Roberto Trevisiol spiega che va tutto bene, non ci sono segnalazioni particolari.

Marghera. E’ è in corso un contraddittorio tra Comune e Sacaim in merito al monoblocco realizzato nel 2003 dalla ditta per conto di Vesta e che da 7 anni presenta importanti problemi strutturali, che nel tempo hanno causato infiltrazioni d'acqua e incrostazioni ai loculi.

Trivignano. Sono finiti i loculi e a breve finirà anche lo spazio per le sepolture a terra. «Il che _ spiega don Sandro Vigani _ è un disagio specialmente per le persone che non vogliono farsi cremare. Inoltre, continuano a rubare i fiuori e non capiamo dove finiscano».

Interventi previsti. «Il problema – spiega l’assessorato ai Lavori pubblici – è di garantire l’offerta di cinerari che consentano d’avviare il processo di esumazione. Il Comune – precisano gli uffici – cerca di rispondere alla domanda di cinerari e ossari anche per far fronte al processo di rotazione dei campi e di riesumazione delle salme. La rotonda a Mestre per tremila loculi e tremila ossari cinerari dovrebbe essere completata nel 2013, mentre entro metà 2012 sarà realizzato un manufatto capace di ospitare 672 ossari cinerari».

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