Cimici in ufficio per spiare la Sacaim: indaga la procura
Scoperti piccoli microfoni nella sede dell'impresa edile. Un impianto di spionaggio abbastanza sofisticato, collegato ad alcune microtrasmittenti. Spionaggio industriale o di altro tipo?
Pierluigi Alessandri, proprietario della Sacaim
VENEZIA. Microspie e cimici negli uffici della Sacaim. Scoperti quasi per caso dai dirigenti della famosa impresa di costruzioni sotto due tavoli a Marghera. Un impianto di spionaggio abbastanza sofisticato, collegato ad alcune microtrasmittenti. Che consentiva di ascoltare nitidamente a distanza le conversazioni in ufficio e le telefonate. Spionaggio industriale o chissà cos'altro. Episodio inquietante che ha convinto i proprietari della Sacaim, Pierluigi Alessandri e la figlia Domizia, a chiamare i carabinieri e a rivolgersi alla magistratura. Un dettagliato esposto è stato consegnato al sostituto procuratore Giorgio Gava. Sul fatto stanno adesso indagando i carabinieri e nessuna ipotesi è esclusa. «Non abbiamo nulla da temere, lavoriamo onestamente e facciamo tutto alla luce del sole», commenta preoccupata Domizia Alessandri, «certo l'episodio non è proprio tranquillizzante. Non viviamo più tranquilli». Fabio Niero, il legale incaricato dalla famiglia di far luce sulla vicenda, non commenta. «Abbiamo segnalato l'accaduto alla Procura, adesso attendiamo l'esito delle indagini», dice, «posso dire che non si tratta di uno scherzo o di un gesto di un singolo buontempone».
Microspie e trasmittenti negli uffici di una delle più blasonate imprese veneziane di costruzioni. Ma per scoprire che cosa? Sacaim è da anni al centro dei riflettori non soltanto veneziani e veneti. Decine di commesse anche di grande importanza, che vanno dalla depurazione alle strade e alla costruzone di nuovi edifici. Appalti milionari che hanno consentito alla Società cementi armati Ingegner Mantelli, fondata nel 1920 e dagli anni Trenta acquisita dalla famiglia Alessandri, di portare il suo portafoglio a livelli record. Duecento dipendenti e un fatturato in continuo aumento.
Sacaim ha portato a termine negli ultimi anni restauri prestigiosi come la ricostruzione del teatro La Fenice, a Venezia anche gli uffici comunali, le Conterie di Murano. Sta lavorando alle Gallerie dell'Accademia, all'isola di San Giorgio e al palazzo del Cinema del Lido. Incarico sospeso qualche settimana fa dal commissario Vincenzo Spaziante dopo la decisione di modificare il progetto e affidarlo ad altre imprese. Sacaim lavora anche a Napoli, Messina e Caltanissetta, ha anche molti cantieri all'estero. Difficile da questo risalire alle possibili motivazioni dello spionaggio. Quel che è certo è che non si tratta di un gesto isolato, opera di dilettanti. Le microspie di buona qualità erano bene occultate sotto due tavoli. E solo dopo un'accurata bonifica si sono scoperti anche gli apparecchi per la trasmissione via radio delle conversazioni. Si è pensato anche alla possibilità di una indagine in corso. Ma dopo i primi accertamenti i carabinieri lo hanno escluso. Dunque resta l'ipotesi dello spionaggio industriale. Ammenocché non si tratti di qualcosa di ancora più grave, per tenere sotto controllo _ chissà da quando _ i movimenti e le conversazioni di alcuni tra gli imprenditori veneziani più in vista nel settore delle costruzioni.
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