Ciclone Patty Pravo: «Mose, scandalo annunciato»
MESTRE. Non sono molte le occasioni di vedere la leggendaria Patty Pravo alias Nicoletta Strambelli, nella sua terra d’origine. L’anno scorso ha fatto una breve esibizione a Noale e qualcosa del genere aveva fatto anche qualche anno prima al Marghera Estate Village. Prima ancora era salita sul palco di piazza San Marco, come ospite del concerto di Charles Aznavour. Ieri pomeriggio però eccezionalmente ha fatto capolino a Mestre, per tagliare il nastro di una nuova scuola di musica, la Konzertmusik, in piazza Ferretto. Il nuovo centro didattico è presieduto da Daniela Donaudi ma la signora della canzone italiana si è mossa per l’antica amicizia che la lega a Max Iannantuono, insegnante di batteria e soprattutto storico batterista del compianto bluesman lagunare Guido Toffoletti. Alle 17.30 è arrivata Patty Pravo, bella e luminosa, come sempre. Era vestita di nero con un soprabito maculato. E per l’occasione la si è prestata a un’intervista a tutto campo.
Come mai è venuta a questa inaugurazione?
«Sono qui per amicizia di Max. Mi piacerebbe molto avere del tempo per avere una classe a cui insegnare alcune delle cose che ho appreso in tanti anni di carriera e di studi».
Lei ha cominciato a studiare musica da bambina, vero?
«Quando avevo tre anni, la nonna mi ha insegnato le scale sul pianoforte. Poi ho continuato gli studi al conservatorio Benedetto Marcello dove ho trovato insegnanti di musica ma anche di vita. Il bravo insegnante quando vede uno studente ne sa coglierne il talento e sa come aiutarlo a tirarlo fuori. I bravi insegnanti poi non sono mai noiosi».
È reduce dai concerti al Blue Note di Milano, com’è andata?
«Molto bene, mi sono divertita molto. È stata la prima volta che mi è capitato di fare due esibizioni nella stessa sera. Avevo paura di annoiarmi ma fare lo stesso repertorio di fronte a due pubblici diversi, cambia tutto».
A che punto è il nuovo album?
«Sto ultimando i provini a Milano e poi andrò a Los Angeles a registrare. Le nuove canzoni in parte sono state scritte da giovani autori e in parte da amici famosi, come Giuliano Sangiorgi che mi ha fatto una bellissima sorpresa con una sua grande canzone. Poi ci sono brani firmati da Tiziano Ferro, Gianna Nannini e Samuel dei Subsonica».
Ha mai pensato di fare un disco partendo dalla ricchezza musicale della psichedelia degli anni Sessanta?
«Mi piacerebbe, un genere adatto alla mia personalità».
Quando un tour?
«In primavera, verrò anche nella mia terra. Oltre alle canzoni del nuovo disco, la scaletta comprenderà alcune delle mie vecchie canzoni meno note che sono quelle che amo di più».
Cosa ha pensato quando ha letto degli scandali veneziani del Mose che hanno coinvolto l’ex sindaco Giorgio Orsoni e l’ex presidente del Veneto Giancarlo Galan?
«Me lo immaginavo. Tutti lo pensavano. Crede che per le grandi navi non sia la stessa cosa? Mi piange il cuore a pensare che a Venezia non ci siano più veneziani, non c’è più la vita che c’era una volta. Bisognerebbe mettere il numero chiuso ai turisti, lo dissi vent’anni fa all’allora sindaco Massimo Cacciari ma lui non mi ha nemmeno ascoltato».
Oggi avrebbe successo una nuova se nascesse una nuova Patty Pravo?
«Se uno ha talento e “attributi” ce la può fare anche oggi in Italia, anche al di fuori dei talent show. Mi mette ansia pensare a questi spettacoli, io sarei diventata pazza se mi avessero chiuso in uno studio televisivo. Ho sentito che un cantante italiano bravo sta avendo successo ad “X-Factor” in Inghilterra. Qualche problemino nel nostro paese c’è e anche i talenti musicali emigrano».
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