Ciclista travolto e ucciso il pirata ancora senza volto

Marcon. Il report 2013 della polizia locale: multe e incidenti in lieve aumento I vigili continuano la caccia al responsabile della morte di Alessandro Pedrazzi
Di Marta Artico

MARCON. Più multe rispetto al 2012 elevate ad automobilisti senza cintura, meno contravvenzioni per chi guida con il cellulare con una mano e con l’altra tiene il volante, un morto lungo le strade. Il bilancio del corpo della polizia locale di Marcon, la dice lunga sul lavoro degli agenti, che hanno percorso ben 38.900 chilometri pattugliando in lungo e in largo il territorio e che hanno impiegato, come gli altri anni, anche molte ore nell’insegnare ai ragazzi delle scuole, che cosa sia l’educazione stradale e perché è importante. Gli incidenti rilevati sono stati 24, nel 2012 se ne erano contati 20. Ma tra questi 24 però, c’è un morto, che pesa. Alessandro Pedrazzi, residente di Favaro, appassionato di bicicletta, quasi sicuramente toccato e poi travolto a terra lungo la provinciale che attraversa San Liberale, viale Don Sturzo. I suoi famigliari attendono ancora giustizia. Perché la sua morte, è avvolta da un mistero, che nessuno ha sciolto e chi l’ha travolto, consapevole o meno, così come chi l’ha urtato, non si è mai fatto vivo. «L’indagine procede», spiega il sindaco, «ma è dura perché più passa il tempo, più difficile diventa». Eppure la polizia locale, ha fatto moltissimo. «In accordo con il procuratore», prosegue, «abbiamo visionato le immagini delle telecamere, private e non, non solo nostre, ma anche del vicino comune di Quarto d’Altino e pure di Venezia, nella zona verso il Casinò». Per capire quali mezzi sono passati, visto che dall’autopsia e dalle condizioni del corpo, si pensava che potesse essere stato prima toccato, in questo caso forse inconsapevolmente da un’auto, poi una volta a terra, travolto da un grosso mezzo. «Abbiamo controllato camion, siamo risaliti ai cantieri delle zone limitrofe, abbiamo vagliato le targhe, sempre in accordo con il procuratore, siamo andati in sopralluogo nelle ditte, ma nulla». E ancora: «Grazie al Comune di Venezia abbiamo anche controllato le celle telefoniche, agganciando i transiti di tutte le persone passate per quella strada in una data fascia oraria». Insomma, nonostante gli sforzi, la morte di Alessandro Pedrazzi rimane un giallo.

Tornando al bilancio, nel complesso le multe sono state 714, di cui 144 violazioni per ecesso di velocità, 188 di divieto di sosta e fermata, 75 per cintura non allacciata (nel 2012 erano state 43, dunque nel 2013 quasi il doppio si è fatto “pizzicare” senza), 85 per guida parlando al cellulare (l’anno prima erano state 127). «Sono stati svolti servizi in borghese», conclude Follini, «molta importanza è stata data all’educazione stradale nelle scuole».

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