Ciclista investito a Santa Maria di Sala, morto dopo 13 mesi di coma

È finita l’agonia di Sergio Mamprin di 59 anni, rimasto sempre in coma dopo l’incidente a Zianigo

SANTA MARIA DI SALA. È morto dopo un anno e un mese di coma. Un tempo lunghissimo di sofferenza per lui e per i suoi cari. Dal quel tragico venerdì mattina di agosto, quando è stato investito in bicicletta in centro a Zianigo, Sergio Mamprin, 59 anni, non si è più risvegliato. Troppo gravi le ferite riportate mentre l’uomo, ciclista amatoriale di Sant’Angelo di Sala, stava pedalando in via Varotara, per una sgambata mattutina.

L’urto improvviso con una macchina, che lo ha scaraventato a terra, il grave trauma alla testa, nonostante il caschetto, poi la spola tra gli ospedali di mezza provincia, in un interminabile calvario finito nella tarda serata di martedì.

Sergio Mamprin era pensionato da poco tempo e quella mattina del 19 agosto 2016 aveva deciso di farsi una pedalata sulla sua bici da corsa. Prima la colazione nella pasticceria del paese, con gli amici di Sant’Angelo, poi in sella lungo via Desman, attraversando Tre Ponti, Veternigo e Zianigo. Qui, però, il dramma: Mamprin era stato urtato da una Lancia Y guidata da una ventottenne di Salzano, che potrebbe non essersi accorta di lui a bordo strada.

Sergio Mamprin aveva 59 anni
Sergio Mamprin aveva 59 anni


Forse era stata abbagliata dal sole, ancora basso alle 7 di mattina o forse Mamprin si era leggermente accentrato sulla carreggiata per evitare un tombino o un altro ostacolo. Una tragica fatalità, per certi versi banale, con la bici tamponata dall’auto.

L’urto, avvenuto in via Varotara quasi all’altezza di via Volpati, era stato violentissimo, con il ciclista sbalzato a terra e rimasto senza conoscenza. L’intervento rapido dei soccorsi aveva evitato che la situazione potesse subito precipitare. Ma Mamprin da quell’incidente non si è mai ripreso, trasferito subito in Rianimazione all’ospedale mestrino dell’Angelo, poi in quello di Dolo, infine al San Camillo di Venezia, dove martedì sera tardi si è spento.

Il suo incidente, anche se a distanza di 13 mesi, diventa l’ennesima croce sulle strade di questa parte di Miranese, già funestate da lutti. Via Desman, via Varotara, via Scortegara, tra S. Maria di Sala e Mirano: un unico nastro d’asfalto che attende interventi e una messa in sicurezza, rimanendo una roulette russa soprattutto per chi si sposta a piedi, in bici, in moto.

Mamprin, in pensione da poco, era un amante della bicicletta, che la famiglia ha voluto anche mettere in foto, nell’epigrafe che annuncia la fine della sua battaglia. L’uomo, celibe, viveva in via Desman a Sant’Angelo, quasi ai confini con la provincia di Padova, con l’anziana madre e un fratello. Lascia nel dolore proprio la madre Rosa e i fratelli Caterino e Loris. I funerali sono in programma domani alle 11 nella chiesa di Sant’Angelo, dove questa sera alle 20 sarà recitato anche il rosario. Poi la salma verrà tumulata nel cimitero del paese.

 

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