«Ciclabili pericolose fermate i cantieri della fibra ottica»
Ancora polemiche sui cantieri della fibra ottica in città. Alimentate, stavolta, dalle lamentele di tanti ciclisti che già stanno esprimendo il loro malcontento per le limitazioni alla nuova pista tra Marghera e Venezia, che nella prima zona industriale è interrotta in tre diversi punti. Stavolta è la Fiab di Mestre, la Federazione degli amici della bicicletta a dare voce alla protesta.
«La Fiab di Mestre esprime forte preoccupazione per la gestione dei cantieri di posa della fibra ottica all'interno delle piste ciclabili di Mestre e della terraferma. La mancata riasfaltatura delle piste, dopo le operazioni di scavo per la fibra ottica, mette a repentaglio la sicurezza di chi le percorre per la presenza di pericolosissimi crateri. Il fenomeno interessa, purtroppo, tutte le strade carrabili (per alcune delle quali si può parlare di vera e propria devastazione) ma è evidente che trascurare le ciclabili potrà avere pericolose ripercussioni sulle fasce deboli della popolazione», avverte una nota dell’associazione mestrina.
Che porta anche un paio di esempi concreti. Come lo stato, devastato e «al limite della percorribilità» di via Cavallotti, la ciclabile che collega il quartiere Piave a via Cappuccina e la situazione, altrettanto precaria, del manto della ciclabile lungo via Trieste, a Catene. Nei prossimi giorni l’associazione scriverà una lettera al sindaco e agli assessori competenti. Con una proposta drastica: «Il direttivo della Fiab di Mestre chiede l'immediata sospensione dell'autorizzazione della posa della fibra da parte delle ditte appaltanti finché non verranno messe in sicurezza le piste ciclabili ( e le strade) pesantemente devastate dai lavori». Altra ciclabile nel mirino delle lamentele, dicevamo, è la pista Mestre-Venezia a causa di « numerosi (e lenti) cantieri».
In qualche centinaio di metri, a Marghera, tre cantieri mettono a dura prova la pazienza dei ciclisti. Con il rischio di “rovinare” e scoraggiare molti dall’usare questa pista per raggiungere Venezia d’estate. Il sogno della ciclabile, attesa da un ventennio, si scontra con i cantieri della sistemazione della stazione Porto Marghera, dei sottoservizi in via dei Petroli e per il ponte sul canale Brentella. Che dureranno a lungo.
«Nessuno mette in dubbio la necessità di far partire in cantieri ma è certo che si poteva fare di più e meglio per evitare pericolose deviazioni, fastidiosi restringimenti della carreggiata e l'interruzione della ciclabile alla fine di via Torino», dicono dalla Fiab.
«Dopo quasi vent'anni di attesa per vedere realizzata un'opera così importante come la pista ciclabile da Mestre a Venezia (per la quale rinnoviamo il nostro plauso all'attuale amministrazione) stona la gestione dozzinale dei cantieri da parte della stessa amministrazione. E con i ritardi accumulati da alcuni di questi, aumenta il disagio per le migliaia di persone che, ingolositi dalla nuova opera, si recheranno a Venezia a bordo delle due ruote».
E se aggiungiamo che la pista finisce al Tronchetto senza un bici-park operativo, la nuova pista rischia davvero di rivelarsi un flop per tanti pendolari e cicloturisti.
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