«Ciao Pietro, facevi il bene in silenzio»

Il Duomo gremito di amici e pazienti per i funerali del luminare della Cardiologia italiana scomparso a 75 anni

MIRANO. Una folla nutrita, ma attesa,  ha dato l’ultimo commosso saluto a Pietro Pascotto, l’ex primario di Cardiologia scomparso mercoledì 23 in ospedale a Treviso, dov’era ricoverato per le complicanze di un’infezione intestinale. Politici, sportivi, colleghi di ieri e di oggi, sindaci, amministratori, ma soprattutto tanti comuni ex pazienti hanno voluto rendere omaggio al cardiologo nella camera ardente allestita nella sala consigliare di Mirano e poi nel rito funebre, celebrato in duomo dal parroco don Artemio Favaro, con il suo predecessore monsignor Lino Regazzo e i sacerdoti del territorio.

Sul feretro e agli altari della chiesa, una coperta di rose rosse, simbolo di quel cuore che Pascotto ha curato per una vita intera. Alcuni di quei pazienti oggi erano tra i banchi del duomo di San Michele, a ringraziare ancora una volta, l’ultima, quel medico che ha ridato loro speranza e aspettative di vita. Non sono mancati i rappresentanti del volontariato e delle associazioni, con i quali Pascotto ha collaborato e ai quali era legato. «Pietro se n’è andato in maniera sbrigativa e silenziosa», ha detto don Artemio, «quasi a non voler creare disturbo».

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