Ciambetti in bici a Palazzo Ferro Fini a Venezia. Scoppia la polemica: «Brutto esempio»
Il presidente del consiglio regionale fa discutere per l’arrivo in ufficio in bicicletta, mezzo vietato in centro storico. Ma lui ribatte: «Solo polemica estiva»
VENEZIA. «Oggi in ufficio in bicicletta», posta il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, a corredo della foto in tenuta sportiva e gravel-bike alla mano, sul pontiletto di Palazzo Ferro Fini: 71 chilometri da Sandrigo (in provincia di Vicenza, dove abita l’esponente leghista) a Venezia.
Apriti cielo. «Il presidente Ciambetti arriva a Palazzo Ferro Fini in bicicletta. E si fa immortalare con lo sfondo della Basilica della Salute. A me sembra un voluto oltraggio alla città», contro-posta Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale di Tutta la città insieme!, «innanzitutto perché c’è una norma precisa di Polizia urbana che vieta il percorrere la città in bicicletta, anche se condotta a mano. E il regolamento indica, “eccetto gli autorizzati”. Sicuramente il presidente Ciambetti avrà avuto un’ autorizzazione (piacerebbe conoscere le motivazioni)».
«Ma gli uomini delle istituzioni dovrebbero essere d’esempio per tutti i cittadini. Se tutti i cittadini, italiani e stranieri, scegliessero di arrivare in bici a Venezia e conducessero la bici, a mano per tutta la città, creerebbero problemi pesantissimi alla città, alla percorrenza delle calli, alla sicurezza di residenti e visitatori. A me, qualsiasi possa essere il messaggio che vuole darci, questa foto fa male. Dà l’impressione di una violenza imposta alla città e, in particolare, e fa ancora più male, in veste istituzionale».
«Sono arrivato a Palazzo Ferro Fini con mezzi privati», la replica del presidente del consiglio regionale Ciambetti. A bordo del motoscafo della Regione Veneto, che fa la spola tra piazzale Roma e il Consiglio?
«Sì, un mezzo di servizio a disposizione dei consiglieri», prosegue Ciambetti, «certo non si può immaginare ch’io abbia attraversato tutta Venezia con la bicicletta alla mano, ci mancherebbe. Un modo diverso e del tutto occasionale di raggiungere Venezia – visto il poco traffico di questi giorni – unendo l’utile al dilettevole. Per il resto, solo una polemica politica estiva». —
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