Ci sarà lo spritz-day per protestare contro la moschea

San Stino. L’evento previsto per la prossima settimana Migotto: «Raccoglieremo ancora le firme dei residenti»
Di Alessio Conforti
CARRAI - DINO TOMMASELLA - S. STINO DI LIVENZA -Inaugurazione centro culturale islamico
CARRAI - DINO TOMMASELLA - S. STINO DI LIVENZA -Inaugurazione centro culturale islamico

SAN STINO. Proteste contro il luogo di culto islamico, dopo la porchetta ecco lo spritz. Lo annuncia il presidente del Comitato salute pubblica, Sandro Migotto, che dopo il sit-in di domenica a base di salumi, rigorosamente di maiale, è pronto ad un nuovo picchetto di opposizione alla nuova struttura sorta in via Tobagi.

Questa volta, a differenza di qualche giorno fa, si punterà sullo spritz, bevanda veneta per eccellenza, al fine di evocare simbolicamente le tradizioni locali.

«L’evento si svolgerà la prossima settimana», spiega Sandro Migotto, «e dopo la riunione con il direttivo stabiliremo data e ora della manifestazione: il luogo sarà sicuramente piazza Aldo Moro, nel cuore di San Stino. Quando avremo tutte le autorizzazioni da parte delle forze dell’ordine, procederemo. Sarà ancora una volta un momento pacifico durante il quale incontreremo i cittadini portando avanti le nostre radici e lo faremo grazie allo spritz, drink tipico delle nostre parti. Il messaggio è sempre quello di esprimere la nostra contrarietà alla moschea».

«Per mercoledì (oggi, ndr) avevamo indetto una piccola manifestazione in Comune», dice ancora Migotto, «ma l’abbiamo annullata perché non siamo riusciti a presentare in tempo la richiesta alle autorità competenti».

Tutto viene quindi rimandato alla prossima settimana, dove si continuerà con la raccolta delle firme, giunte ormai ad oltre 1.200.

«Vogliamo far sentire la nostra voce», assicura Migotto, « visto che le richieste da parte dei residenti stanno salendo di giorno in giorno. Non si può garantire la sicurezza e la coesione sociale in questo modo. Quando avremo un buon numero di firme a nostra disposizione le porteremo al sindaco per valutare il da farsi e per fargli prendere atto della situazione».

Tanji Bouchaib, responsabile dell’associazione Al Hilal, la Mezzaluna del Veneto Orientale, è convinto invece del fatto che «se coloro che protestano entrassero solo per qualche istante all’interno del centro culturale, si accorgerebbero che non viene fatto nulla di male, visto che c’è gente che si ritrova dopo il lavoro e prega».

Ma le attività all’interno del luogo situato sulla Triestina sono anche altre, oltre alla preghiera. «Il centro culturale islamico apre di solito alla sera, attorno alle 20», ha continuato il presidente della federazione islamica del Veneto, «perché di giorno tutti sono impegnati con il loro lavoro. Ci saranno dei momenti dove si parlerà e si scriverà in italiano, dando l’opportunità di imparare la lingua a chi non la conosce bene, favorendo in questo modo l’integrazione. Verranno, infine, organizzati anche degli incontri sulla salute e sull’importanza della donazione del sangue, visto il numero importante di donatori musulmani presenti anche a San Stino».

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