«Ci hanno chiesto di portare via i gatti»
Indagine della polizia locale sull’associazione “Mici del Forte”. Il legale rappresentante, Andrea Venerando, chiarisce la posizione dell’associazione su questa ingarbugliata vicenda. Tutto parte, spiega Venerando, da una segnalazione del settembre 2016 con successivo sopralluogo dell’associazione presso il monastero delle suore scalze eremitane “Servi di Maria”, a Carpenedo, «per valutare la necessità di rimuovere dei gatti; il monastero è una dimora privata e l’incarico della rimozione dei gatti ci era stato affidato in forma scritta da parte dell’Ordine religioso proprietario, nella persona del Priore preposto, Don Lino Pacchin, e ciò in conseguenza del fatto che la struttura in breve tempo sarebbe stata abbandonata definitivamente (con ovvio pericolo per la popolazione felina di rimanere priva di sostentamento)».
Visto che l’area è privata, i gatti non fanno parte di una colonia felina e per catturarli non servirebbero, precisa Venerando, autorizzazioni dall’Usl. L’associazione spiega di aver proposto di curare gli animali nell’area privata («ne abbiamo prova scritta che sarà fornita alle autorità», precisa Venerando) garantendo «sostentamento dopo aver proceduto alle cure di quelli malati ed alla sterilizzazione di quelli in grado di riprodursi». Ma la scelta fu diversa e così l’associazione ha agito diversamente: «Con l’aiuto di O.I.P.A. (Organizzazione Internazionale protezione Animali) si è deciso di prestare immediato soccorso degli esemplari malati colpiti da varie gravi patologie come accertato successivamente dal veterinario. A stretto giro Padre Lino Pacchin fece poi pervenire per tramite di Don Gianni (parroco di Carpenedo) l’autorizzazione scritta di cui l'associazione conserva copia in originale. Fu quindi autorizzato l’accesso alla struttura per la cattura dei gatti con la supervisione di un custode referente e successivamente ci furono affidate le chiavi d'accesso per mano di altro referente sempre su disposizione di Padre Lino Pacchin per poter meglio agire tempestivamente. Le operazioni di cattura sono proseguite sino a novembre».
Quanto alle ipotesi di reato al centro degli accertamenti dei vigili, Venerando precisa: «Non siamo a conoscenza di fatti posti in essere che possano aver provocato conseguenze sotto il profilo giuridico, in tal senso l’associazione rimane a completa disposizione delle autorità per qualsiasi chiarimento. Giova tuttavia ricordare che l’associazione opera nell’interesse pubblico secondo la disciplina dello statuto regionale ed in ottemperanza alle disposizione delle leggi vigenti in materia di protezione degli animali con particolare riguardo a quelli abbandonati e randagi».
E riguardo le azioni del consigliere Matteo Senno «in occasione delle ripetute ispezioni e sopralluoghi delle autorità siamo intervenuti legalmente a tutela dei nostri diritti e siamo fiduciosi che le indagini possano fare chiarezza su tutti gli aspetti della vicenda».
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