Chiuso il Tekclub, stop ai minimal party
Chiuso il Tekclub di via della Crusca e dunque niente minimal party del prossimo fine settimana. A mettere i sigilli al locale, diventato un “tempio” della musica psy, sono stati i poliziotti del commissariato di Mestre che hanno reso esecutivo il sequestro preventivo firmato dal pm Fabrizio Celenza. I motivi che hanno portato al sequestro sono da ricondurre al fatto che, secondo la polizia e i vigili urbani che hanno contribuito a svolgere gli accertamenti, il locale non aveva i requisiti per ospitare pubblici spettacoli. Sono state denunciate una 64enne e la figlia di 35 anni, rispettivamente proprietaria e gestore del fabbricato. Denunciato pure l’organizzatore degli eventi, cioè il titolare della “Biba Records Agency” di Mestre.
Gli agenti del dirigente Eugenio Vomiero sono arrivati a chiedere il sequestro del locale dopo che negli ultimi due mesi ci sono stati almeno tre ragazzi, poco più che adolescenti, finiti in coma dopo essere stati ad uno dei “minimal party”. Ragazzi che avevano preso, oltre ad aver bevuto qualche alcolico di troppo, anche delle sostanze stupefacenti, in particolare di tipo sintetico. A sentirsi male e a finire in coma sono stati un quindicenne e due sedicenni. Ma altri ragazzi, da quanto hanno appreso i poliziotti, si sono sentiti male e non sono andati all’ospedale.
Dalla sua apertura, nel marzo scorso, il locale è diventato un punto di riferimento per gli appassionati della musica psy e tecnho. Tutti ragazzi molto giovani: l’età media non arriva ai vent’anni. Inevitabile che la massiccia presenza dei ragazzi abbia attirato anche gli spacciatori, in particolare ragazzini che vendono droghe sintetiche, sostanze che appartengono alla cultura dello sballo di questi ragazzi.
A metà ottobre in manette per spaccio all’interno del locale era finito un minorenne del Miranese. Aveva compiuto 17 anni da poco. In tasca aveva droga e non per uso personale. L'aveva per spacciarla, per venderla ai coetanei. È stato arrestato dagli agenti delle volanti con addosso 18 “francobolli” di acido, durante un evento organizzato nel capannone di via della Crusca, locale che richiama giovani e giovanissimi da tutto il Nordest organizzando, di volta in volta, serate a tema con diversi dj. Due settimane prima una ragazzina di 16 anni di San Donà, aveva acquistato dell'Lsd e dopo averlo assunto si era sentita male. L'arresto del minorenne è avvenuto intorno alle 4. Gli agenti della volante sono intervenuti su richiesta di un responsabile della sicurezza che aveva notato il ragazzino, che aveva un comportamento sospetto. Forse aveva litigato pure con un altro “spaccino”.
Quando sono arrivati, i poliziotti hanno accompagnato fuori dal locale il minorenne e gli hanno chiesto se aveva qualche cosa da consegnare loro, lui ha tergiversato inizialmente e poi ha negato. Ma era molto imbarazzato. A quel punto i poliziotti lo hanno perquisito e da una tasca del giaccone sono saltati fuori 18 quadratini di cartone che al test antidroga hanno reagito come Lsd. A quel punto il ragazzo è stato portato in questura. Il 17enne incensurato alla fine è stato arrestato.
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