Chiuso il bar dell’ospedale in febbraio nuova gestione

San Donà. La gara d’appalto è stata vinta dalla “Sirio Spa” di Ravenna L’edicola verrà assorbita ma solo da giugno. Disagi per utenti e dipendenti
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - IL BAR ALL'INTERNO DELL'OSPEDALE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - IL BAR ALL'INTERNO DELL'OSPEDALE

Chiuso il bar dell’ospedale, assegnata la nuova gestione tramite bando pubblico. Ma in ospedale le serrande già abbassate hanno subito creato disagi e discussioni tra gli utenti e dipendenti della struttura sanitaria. La gara è stata vinta dalla “Sirio Spa” di Ravenna che gestisce circa una sessantina di pubblici esercizi negli ospedali in nel Nord e Centro Italia, tra i quali l’ospedale Ca’ Foncello a Treviso, quelli di Verona e Rovigo, poi varie stazioni, autogrill e l’aeroporto di Bologna. Il bar ora sarà chiuso, almeno fino a fine gennaio per il passaggio di gestione, ma senza modifiche strutturali.

La gente arriva in ospedale sprovvista di monete per utilizzare i distributori automatici e si lamenta per il mancato servizio, dovendo il più delle volte rivolgersi ai pubblici esercizi esterni all’ospedale, con i fastidi del caso. L’ampliamento vero e proprio, invece, è previsto per i primi di giugno quando dovrebbe essere chiusa l’edicola gestita da Franco Baradel. Questo perché all’interno del nuovo bar è stato incluso un spazio, minore, per la vendita dei giornali che sarà sempre gestito dalla ditta aggiudicataria, ovvero la Sirio Spa.

In questi giorni, tanti si sono interessati alle vicende legate all’edicola e alla prossima chiusura, chiedendosi anche come sarà riorganizzata la rivendita di giornali. Da un’analisi delle piantine si capisce, infatti, che gli spazi non saranno poi così allargati nel loro complesso. Sostanzialmente, se oggi il bar è piuttosto ridotto, ma può contare su un magazzino laboratorio abbastanza grande, a ristrutturazione ultimata, pur con metratura maggiore per il bar, il magazzino non sarà più disponile. E, allora, non è chiaro dove gli operatori lavoreranno per la preparazione degli alimenti e bevande, e dove troverà posto la rivendita dei giornali. Se, infatti, l’edicola attuale sarà chiusa dal primo giugno, non ci sarà più un punto di vendita completo e professionale in senso classico, con la pluralità vera dell’informazione.

Il nuovo spazio dedicato ai giornali, posizionato in seno al nuovo bar, dovrà per forza di cose essere ridotto al minimo e con meno varietà di offerta. E questo particolare sta scatenando le prime reazioni di protesta da parte degli utenti e del personale che ha sempre trovato nell’edicola un punto di riferimento con la presenza di Baradel diventato ormai parte integrante dell’ospedale e quasi un collega di lavoro.

Giovanni Cagnassi

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