Chiuso il bando per il “nuovo” porto
L’ultimo Piano regolatore dell’area portuale veneziana è stato messo a punto cinquant’anni fa, quando le industrie di Porto Marghera erano in piena attività e la realtà dei traffici commerciali e passeggeri nel mare Adriatico e nel resto dei mari era del tutto diversa dall’attuale. Ma il 2016 sarà l’anno della grande svolta con un nuovo Piano regolatore del Porto. Il bando della gara di appalto per affidare la redazione del nuovo Prg - secondo le “linee guida” indicate dall’Autorità Portuale - si è chiusa poco più di un mese fa con diverse offerte che sono all’esame dell’apposita commissione presieduta dalla segretaria del Porto, Claudia Marcolin.
Assegnazione in tempi brevi.
«Entro gennaio», assicura Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale di Venezia, «sarà conclusa la valutazione tecnica e comparativa delle offerte e sarà assegnato l’appalto per la redazione del nuovo Piano regolatore urbanistico del Porto e della Valutazione ambientale strategica», sulla base delle “linee guida” già delineate e approvate dall’intero Comitato portuale.
Un milione e mezzo. Il bando ha un valore complessivo di 1,5 milioni di euro e punta a favorire un uso portuale sostenibile della laguna incentrato sulla piattaforma d’altura off-shore (in attesa del via libera del Cipe) collegata ai terminal di Porto Marghera già esistenti e al nuovo teminal on-shore nell’area Montesyndial e collegato allo scalo ferroviario merci del porto, alla rete stradale e alle direttrici fluviali.
Grandi navi. Il Piano regolatore portuale dovrà anche prendere atto nel nuovo tragitto per le grandi navi da crociera e il possibile e futuro spostamento della Marittima, nell’ottica di «favorire lo sviluppo di iniziative e investimenti privati coerenti con i piani di sviluppo del territorio e l’insediamento di attività industriali e logistiche che importano ed esportano a livello globale e che hanno bisogno della vicinanza a mare. Bisognerà», continua Costa, «anche razionalizzare i singoli terminal ed eventualmente ricollocare alcune infrastrutture portuali, oltre a favorire, in un’ottica ambientale e di mercato, i collegamenti ferroviari con il retroterra, valutando sinergie con Porto Levante, Chioggia e Mantova o altre per realizzare un sistema logistico portuale integrato e veramente competitivo così come indicato dal nuovo Piano nazionale strategico».
Rotta strategica. Ingegneri, economisti, cartografi, esperti ambientali saranno chiamati a mettere a punto un «nuovo strumento di programmazione per il miglior utilizzo delle infrastrutture e degli investimenti (attuali e potenziali) al fine di sviluppare un porto internazionale adeguato per scala di attività ed efficienza a servire il suo bacino di utenza, oltre che a competere sui mercati europei e mondiali con nuove rotte e nuove infrastrutture che sfruttino la storica e strategica rotta delle merci tra la Cina e tutta l’Asia con l’Europa».
Condivisione. Il Piano regolatore portuale oggi in vigore risale al 1965 per la sezione di Porto Marghera e al 1908 per la Marittima, Santa Marta, San Basilio. Il nuovo Pr dovrà essere realizzato in accordo con i nuovi contesti del post-Mose e della Città metropolitana, rispettando gli strumenti di pianificazione dei comuni di Cavallino-Treporti, Mira e Venezia. Lo stesso bando di gara prevede che il vincitore dell’appalto dovrà «ideare e realizzare un percorso partecipativo, anche attraverso incontri pubblici e la costruzione di una pagina web dedicata, con l’obiettivo di condividere le scelte con il territorio e con gli operatori del settore».
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