Chiusa la vertenza alla Vetronaviglio

PIANIGA. Dopo le dimissioni di massa e la chiusura dell’azienda a Rivale, la vertenza alla Vetronaviglio si è chiusa in questi giorni con un accordo che prevede un saldo di 4000 euro, in cambio del...

PIANIGA. Dopo le dimissioni di massa e la chiusura dell’azienda a Rivale, la vertenza alla Vetronaviglio si è chiusa in questi giorni con un accordo che prevede un saldo di 4000 euro, in cambio del saldo del Tfr rateizzato in sei mesi. L’epilogo della vertenza, che è stata sempre gestita dalla Filtycrem Cgil, è contestata dalla Femca Cisl. «Si potevano portare a casa più soldi per i lavoratori», spiega il segretario Femca di zona Giuseppe Callegaro, «si sono svenduti i lavoratori per un piatto di lenticchie».

A casa 23 dipendenti, per i quali si aprono le strade degli ammortizzatori sociali. L’azienda che se ne è andata dalla Riviera del Brenta aprirà a Bareggio, nel Milanese, un capannone per piazzare i macchinari che servono a far funzionare la marchiatura di fabbrica su prodotti già finiti altrove. Da Bareggio, infatti, emerge come Vetronaviglio abbia già acquistato in passato un capannone vicino al depuratore del paese.

La decisione di chiudere a Rivale è arrivata ai primi di settembre, quando l’azienda che produce contenitori di plastica aveva annunciato di volersi trasferire. Da allora era scattato uno sciopero a oltranza. Vetronaviglio aveva risposto mettendo in ferie forzate una ventina di dipendenti e sostituendo chi aveva scioperato. Accusata di attività antisindacale dalla Filtcem Cgil, Vetronaviglio è stata condannata a fine 2015 dal giudice del tribunale del lavoro di Venezia. Ora l’epilogo. «Si sono avviate delle conciliazioni dei lavoratori da parte della Filtcem», contesta Callegaro, «con un accordo tombale che prevede una somma irrisoria. Ora tutte le rivendicazioni dei lavoratori sono concluse con la firma dell’accordo, che la Filctem Cgil aveva chiesto ai lavoratori di non firmare».(a.ab.)

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