«Chiuderemo i Municipi e consegneremo le chiavi»
MIRANO. «Non ci sono vie d’uscita. I comuni hanno già tagliato e già risparmiato. Di questo passo non ci saranno più soldi per pagare i dipendenti e per erogare i servizi ai cittadini».
E quindi?
«Non ci resterà altro da fare che riconsegnare le chiavi dei nostri municipi che tanto non serviranno più a nulla».
Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano, presidente regionale e vice presidente nazionale dell’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, è inferocita con i tagli ai trasferimenti locali di un governo guidato da un leader del suo stesso partito, il Pd, che stanno mettendo a dura prova i Comuni, e in particolari i Comuni veneti, in gran parte virtuosi sulla gestione delle risorse. Secondo i calcoli dell’Anci dal 2010 al 2014 i Comuni italiani hanno contribuito al risanamento dei conti pubblici per oltre 17 miliardi di euro, cui vanno aggiunti 1,5 miliardi previsti per il 2015. A partire da questo dato e chiedendo una revisione dei criteri dei trasferimenti l’Anci ha deciso di prendere carta e penna e scrivere al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, chiedendogli un incontro.
Pavanello, cosa c’è che non va nei criteri dei trasferimenti di risorse dal governo ai Comuni?
«È la solita logica dei tagli lineari che finiscono per penalizzare i comuni più virtuosi, che già hanno fatto il possibile per risparmiare».
Possibile che i Comuni non possano risparmiare ulteriormente come fanno molte famiglie? Possibile che non ci siano ulteriori sacche di spreco?
«Non c’è più molto da risparmiare, soprattutto tra i Comuni della nostra regione e della nostra provincia. Con gli ulteriori tagli previsti dall’ultima legge di stabilità i Comuni sono in ginocchio. O tagliano i servizi sociali, o aumentano le tasse ma non è possibile essere intrappolati in questa logica. In questi giorni sto ricevendo le telefonate di decine di colleghi che non sanno da che parte girarsi per fare tornare i conti».
E dunque come fanno?
«Chi può ricorre a entrate straordinarie vendendo quote o partecipazioni, altri provano a vendere gli immobili ma con la crisi del mercato immobiliare che c’è più che di vendite bisogna parlare di svendite del patrimonio pubblico. Altri contano sugli incassi della tassa di soggiorno».
A Mira il sindaco ha puntato sulle multe.
«Non mi sembra una buona soluzione, non perché non sia giusto multare chi passa con il rosso o compie altre infrazioni, ma perché i cittadini sono già tartassati».
Ma dovrà pur esserci una via d’uscita.
«O il governo rivede i tagli o una via d’uscita non c’è, se non quella di riconsegnare le chiavi dei municipi. Il dramma è che si sta parlando di altri tagli, una chicca degli ultimi giorni emersa in una riunione Anci nella capitale. Di questi tagli usciti nella Gazzetta ufficiale sapevamo già, non sono una novità. Ma già con questi tagli la situazione è disastrosa».
L’Anci Veneto organizzerà una protesta?
«Ci stiamo pensando, ci stiamo confrontando in questi giorni, ma non dovrà essere solo un’iniziativa dimostrativa, dovrà anche avere effetti concreti. Per ottenere ad esempio i fondi compensativi che il governo aveva previsto per il mancato gettito dell’Imu sulla prima casa». (f.fur.)
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