Chiude un’altra libreria in città: «Web e prezzi alti ci distruggono»
Serrande giù per l’attività di viale Garibaldi dopo la cessazione dell’ex Moderna di piazza Ferretto. La lotta dei pochi che resistono: «Le case editrici sbagliano politica»
Chiusa la Libreria del Centro
MESTRE. Chiude la Libreria del Centro di viale Garibaldi. Da qualche giorno sulle vetrine del grande negozio che si trova alla fine del boulevard mestrino è appeso un biglietto con la scritta “chiuso per inventario”. I vicini però spiegano che l’attività ha abbassato le serrande per sempre, così com’è successo all’altra Libreria del Centro, quella in piazza Ferretto, rimasta schiusa un bel po’ e poi sostituita dal negozio La Suite.
Mestre non solo si desertifica, ma perde negozi di qualità, lasciando spazio a grandi marchi e catene, oppure ad attività “di facciata”. Ma andiamo con ordine. A settembre dell’anno scorso la Libreria del Centro, conosciuta da tutti come libreria Moderna di piazza Ferretto, una delle più vecchie della città, dopo aver appeso alla vetrina un cartello di “cedesi locazione”, ha chiuso i battenti. A quel punto il più grande negozio di viale Garibaldi della stessa catena era rimasto l’unico luogo dove ancora chi non ha confidenza con un e-book poteva entrare, dare un’occhiata e uscire con la lista della spesa dei libri che prima o poi avrebbe letto, perdersi tra le copertine, rimanere a sfogliare pagine, immaginare viaggi.
Ora tutto questo non c’è più. «Grandissima libreria situata nel centro di Mestre. Spazio eventi. Ampia scelta di saggistica e narrativa, libri per bambini, testi giuridici, testi per concorsi. Ritiro e vendita libri usati. Cartoleria e testi scolastici. Punto Touring Club» si legge nella pagina Facebook della Libreria del Centro in viale, che fino a qualche settimana fa pubblicizzava sconti. La prima Libreria del Centro è nata a inizio anni Quaranta per volontà del signor Mengato e nel Duemila è stata acquisita dalla famiglia Pastrello. Nel 1964 è stata aperta la libreria Galileo in via Poerio, l’anno successivo la società Galileo ha acquisito la libreria Moderna da Mengato e l’ha gestita fino al 2000, anno in cui la libreria di piazza Ferretto è stata ceduta a Pastrello di Treviso, titolare della libreria di viale Garibaldi e diversi altri punti vendita oggi chiusi.
In città le librerie sono diventate un bene raro. E dopo la chiusura della libreria di via Querini e della libreria Mondadori, al di fuori del colosso Feltrinelli al Centro Le Barche, i luoghi dove poter toccare la carta e sentirne il profumo si contano sulle dita di una mano: rimangono la libreria Don Chisciotte di via Brenta Vecchia e la Galleria del Libro a fianco del teatro Toniolo, e poi la libreria per ragazzi Il Libro con gli Stivali di via Mestrina e la libreria cattolica San Michele del Patriarcato in via Poerio. «È dura», spiegano dalla Don Chisciotte, «ma noi attendiamo la ripresa, anche se in fondo al tunnel vediamo ancora scuro e nessuna luce. Stiamo attenti agli acquisti, teniamo libri di qualità, fattore che prima o poi paga, non si fa una gran vita ma si galleggia. La situazione è critica per tutti: la crisi c’è, la gente ha meno soldi, non crediamo che il problema siano gli e-book, ma il mondo del web, che applica sconti a go-go. Oggi con una spesa di 25 euro ti arriva il libro a casa e la spedizione è gratuita. I prezzi poi sono troppo alti, le case editrici sbagliano politica: fino a 8 anni fa il prezzo del libro era il costo industriale moltiplicato sette volte, oggi viene moltiplicato dodici volte. Per avviare una ripresa basterebbe abbassare i prezzi, specialmente adesso che a breve la Mondadori arriverà al 40 per cento di tutto il pacchetto dei libri e il resto della fetta del mercato sarà dei piccoli editori».
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