Chiude il più antico “biavarol”
Hanno lavorato fianco a fianco per cinquanta lunghi anni, senza mai litigare, ma ora i fratelli Baretton sono pronti ad andare in pensione e, con loro, anche l’attività di alimentari aperta dal 1871. A fine aprile chiuderà infatti una delle ultime botteghe di salumi e formaggi della città, quella dei fratelli Franco e Riccardo Baretton, in Salizada San Canzian.
Al posto dello storico negozio arriveranno i cinesi, gli unici che oggi a quanto pare hanno soldi sufficienti per restaurare il locale. Non si sa quale tipo di attività nascerà, di sicuro non un negozio come quello fondato nell’Ottocento dal trisavolo dei fratelli, Luigi Baretton. Dopo di lui è stata la volta del figlio omonimo Luigi e, infine del padre dei due Ferruccio, che ha lasciato ai fratelli commercianti, in banco ormai da 50 anni.
«Ormai facciamo parte del Novecento», spiegano i due fratelli, «è cambiato il mondo, questo tipo di negozi è destinato a sparire. Noi siamo sopravvissuti per miracolo, perché abbiamo cinque supermercati attorno. Ormai, a parte qualche cliente storico, vengono solo turisti». I due fratelli si dedicheranno alle tante associazioni benefiche di cui fanno parte, come la «Società Lunatica», la «Serenissima» e la «Biri Biri» e, finalmente, potranno leggere un libro in pace: «Avevamo dieci anni quando abbiamo iniziato», ricordano, «dopo scuola venivamo qui a spostare le casse, a scaricare e a caricare gli alimenti. Del nostro lavoro ci ricorderemo sempre una cosa: la quantità di pesi che abbiamo portato. Oggi non c’è più nessuno che ha voglia di fare così tanta fatica, mentre fuori dai supermercati c’è la coda per portare il proprio curriculum». Da bambini i due portavano le borse con l’acqua nelle case: «Non c’era la plastica», aggiungono, «e le bottiglie erano tutte di vetro, troppo per un anziano. Negli anni Ottanta, quando è arrivata la plastica, c’è stata una vera rivoluzione perché anche le bottiglie pesavano un po’ di meno». In questi anni i due fratelli non hanno mai litigato: «Siamo insieme da sempre», raccontan ridendo, «a volte discutiamo, magari perché abbiamo idee diverse, ma dopo passa e si ricomincia». Oltre alla fatica ci sono stati anche dei momenti belli: «Le vetrine di Natale», proseguono, indicando quella che dà sulla Salizada, «le decoravamo con cura, mettevano in mostra la merce più bella e tutti si fermavano a guardare. La nostra specialità sono salumi e formaggi, noi seguiamo il cuore e i sapori, non le diete light!».
I Baretton lasciano con un sorriso, ma anche i soldi hanno giocato un ruolo decisivo: «Meglio tagliarsi un dito che un braccio», affermano, «l’affitto non è aumentato di molto, anche se dei 280 metri quadrati che avevamo, tra negozio e magazzini, è rimasta solo la bottega. Paghiamo 1000 euro di luce, 1400 di acqua e ormai i ritmi delle persone sono cambiati, la gente vorrebbe che tenessimo aperto la domenica e fino a tarda sera, ma abbiamo le nostre famiglie e vogliamo stare con loro. Non c’è più posto per le botteghe così, sono di un’altra epoca».
Vera Mantengoli
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