Chiude Cardiochirurgia mobilitazione a Mirano
MIRANO. Coinvolgimento immediato della Conferenza dei sindaci e del direttore generale dell’Asl 13, Gino Gumirato, e una richiesta urgente di incontro con i massimi vertici della sanità veneta, a iniziare dall’assessore regionale Luca Coletto. Seduta straordinaria del Consiglio comunale giovedì sera a Mirano: scatta la mobilitazione delle istituzioni locali contro la chiusura della Cardiochirurgia dell’ospedale. Adesso l’obiettivo è riuscire a far ripartire la discussione sul progetto originario del dipartimento interaziendale tra Mestre e Mirano.
Ufficialmente da inizio agosto Cardiochirurgia di Mirano è chiuso per ferie. Ma nei fatti è già iniziata l’attuazione di quanto previsto dalle schede regionali, con il trasferimento entro fine anno di tutta l’attività cardiochirurgica all’ospedale dell’Angelo di Mestre. I due tecnici perfusionisti finora in servizio anche a Mirano già possono operare a Mestre mentre dal primo settembre sarò operativo il trasferimento del dottor Stefano Cisico e da inizio novembre quello del dottor Alessandro Giacomin.
Giovedì sera il consiglio comunale di Mirano ha dato mandato all’amministrazione di coinvolgere la conferenza dei sindaci e chiedere un incontro urgente all’assessore regionale Coletto, al segretario regionale della sanità Domenico Mantoan e al direttore generale dell’Asl 12 Giuseppe Dal Ben. Ieri il sindaco Maria Rosa Pavanello ha già fatto partire la lettera nella quale si critica la chiusura che, al momento, «avviene al di fuori di un piano organizzativo che garantisca la continuità del servizio nella fase di transizione», si legge, «in modo da assicurare la continuazione dei servizi ai cittadini dell’area metropolitana».
Da qui la richiesta dell’incontro per riprendere in mano il progetto organizzativo di costituzione di un dipartimento interaziendale tra Mestre e Mirano, guidato dall’Asl 12. È una questione di cui si discute ormai da dicembre. Difficile dire quanti margini ci siano per la trattativa, ma il progetto c’è: «Prevede l’esecuzione di circa 900 interventi annui distribuiti su due sale operatorie dell’ospedale dell’Angelo di Mestre e una dell’ospedale di Mirano, fornendo altresì il supporto necessario all’attività di emodinamica per l’area vasta provinciale», ricorda il sindaco Pavanello.
Giovanni Monforte
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia