«Chirignago non è più un quartiere per giovani»

CHIRIGNAGO
Chirignago non è un quartiere per giovani? «Da anni la Municipalità cerca di dare una risposta sempre più importante, cercando di mantenere viva la popolazione del quartiere con moltissime attività». Questa la risposta del presidente di Municipalità Maurizio Enzo, che su questo problema sociale cerca di dare delle risposte concrete. «Le iniziative sono rivolte a tutti, ma le persone che cerchiamo di coinvolgere di più sono proprio i giovani - continua Enzo - Ci troviamo di fronte a una situazione difficile, ma non è vero che la Municipalità non lavori per i giovani».
Ma da dove parte questo malcontento giovanile? Abbiamo parlato con Giacomo Bullo, 22enne di Chirignago, salito alle luce della ribalta il mese scorso per la sua partecipazione al programma “La Prova del Cuoco”. «Io conosco la realtà di Marghera e vedo come si stia iniziando a lavorare sulle aree verdi disponibili e su eventi tipo concerti e incontri a tema; a Chirignago ho visto il Centro Montessori riempirsi di graffiti ma mi sembra sia semi abbandonato e questo non va bene, e penso anche che uno sfruttamento migliore di un parco come il Rodari, dove si possono anche organizzare eventi musicali sia importante, ma bisogna assolutamente sistemare gli alberi e non lasciarli crescere così liberamente». Nel mirino anche piazza San Giorgio, «moderna, sì, ma uno spreco e nemmeno bella». I giovani di Chirignago, alla fine, si riuniscono fondamentalmente in parrocchia.
«Mancano le associazioni che nelle altre zone della Municipalità sono una presenza importante e aiutano l’amministrazione ad essere presente nel territorio - osserva Enzo – Io sono grato alla parrocchia per la sua attività, ma non basta». A chi gli propone di ripristinare il cinema in piazza a Chirignago risponde: «Idea suggestiva, ma poco praticabile. Qui il gioco lo fanno le tante piccole attività, una grande costruzione come quella non serve» . Oggi in esecutivo di Municipalità si parlerà dell’ingresso di numerose associazioni all’interno del Centro Montessori e di un progetto di cabaret, con spettacoli organizzati dal Cafè Sconcerto. «Ma il problema non sono le proposte fatte - conclude Enzo – I giovani non sono più quelli di una volta, lo stile di vita è cambiato, non si esce più di casa ma ci si rintrona davanti alla tecnologia. E quando si esce si cerca sempre qualcosa di particolare». Una situazione che rappresenta una sfida: riuscirà la Municipalità a invertire la tendenza?
Gianmarco Calfa
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