Chioggia: «Alluvioni e cambiamenti climatici tra le cause della moria di vongole»
Boscolo Marchi (Cogevo): «Situazione disastrosa non solo per il granchio blu. Bisogna indagare i problemi dei fondali vicino alla costa e vicino alle foci dei fiumi»

«Ma quale granchio blu, l'azzeramento di vongole nei banchi marini è causato da ben altri fattori ambientali che però vengono sottovalutati». A spiazzare tutti coloro che accusano soltanto il vorace crostaceo della morìa di vongole in laguna e in mare, è il presidente del Co.Ge.Vo. di Chioggia, Michele Boscolo Marchi.
Così, mentre il ministro Lollobrigida invita all'allevamento in laguna di ostriche, sulle quali ha proposto il taglio dell'Iva in quanto non considerate un bene di lusso (in ristorante il costo di una singola ostrica è di circa 5 euro), trovando tra l'altro consensi nel mondo dell'acquacoltura, chi va per mare a caccia di lupini respinge le accuse contro il granchio, considerato in pratica una sorta di capro espiatorio per nascondere i veri problemi ambientali.
«In mare» spiega Michele Boscolo Marchi «la situazione è disastrosa, ma non è colpa solo del granchio blu. Il granchio blu è un predatore che va alla ricerca dei bivalvi in sofferenza e non fa altro che il suo mestiere: mangia, come lo fanno le orate o le stesse stelle marine. Bisogna però chiedersi perché i bivalvi sono in sofferenza e allora si può capire che è l'habitat del nostro mare che negli ultimi anni è cambiato radicalmente e non è più quello di prima. I pesci hanno la coda e se c'è qualcosa che non va si spostano da un'altra parte, ma le vongole no. Rimangono sul posto ed escono dalla sabbia quando vanno in difficoltà ed è solo a questo punto che interviene il granchio blu».
Da tempo il Co.Ge.Vo chiede agli enti preposti alla salvaguardia degli ambienti marini di analizzare, attraverso dei carotaggi nei fondali vicini alla foce dei fiumi, lo stato di salute del mare.
«Purtroppo» dice ancora Boscolo Marchi «non stiamo ricevendo delle risposte. Io considero lo sterminio delle vongole di mare causato dalle grandi alluvioni. Dopo la tempesta Vaia del 2018 è iniziata questa anomala morìa di vongole ed è chiaro che l'arrivo a mare di grande masse d'acqua inquinate scese dai monti ha messo il mare in sofferenza. Lo stesso discorso vale per Emilia Romagna e Friuli. Nel 2024 ci sono state parecchie bombe d'acqua che hanno causato la discesa a mare di masse d'acqua importanti che hanno inciso, non solo sulle vongole, ma anche su altre specie, come per esempio i cannolicchi anch'essi scomparsi nel nostro mare. Le stesse cannocchie, che prima si pescavano sotto costa, ora si trovano in alto mare, ad oltre dieci miglia dalla costa, segno eloquente che c'è qualcosa che non va nei fondali vicino alla costa ed in particolare vicino alle foci dei fiumi. Per questo motivo, negli incontri che abbiamo fatto, si è chiesto a Ispra, Cnr e Arpa di intervenire. Quindi, va bene dare la caccia al granchio blu, la cui presenza va dimezzata, ma è necessario anche dare un'occhiata all'inquinamento dei nostri fondali, solo così capiremo la vera causa della morìa di vongole». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia