«Chioggia, una Camargue per aumentare il turismo»
CHIOGGIA. Copiare dalla Francia per ampliare il bacino turistico. Chioggia potrebbe imitare la Camargue per intercettare i turisti che amano i paesaggi lagunari, le saline e gli argini fluviali alla ricerca di scenari insoliti e tranquillità. La ricetta, su cui crede fortemente l’amministrazione comunale, è emersa durante la tavola rotonda promossa dalla Fondazione clodiense e da Unioncamere Veneto sui dati registrati dall’Osservatorio economico clodiense.
L’analisi ha fotografato lo scenario dell’economia (pesca, agricoltura, turismo, portualità) dal 2008 al 2014 per l’area sud della Provincia, Chioggia, Cavarzere e Cona. Ne sono emersi forti segnali di sofferenza in tutti i comparti che hanno provocato riflessioni e interrogativi. Chioggia è all’ultimo posto tra le località scelte dai turisti che arrivano sulla costa veneziana con il 5.5% delle presenze balneari e il 5.3% dei pernottamenti. Le presenze sono composte per l’80% da famiglie di cui il 60% italiane. Da anni si parla della necessità di destagionalizzare e diversificare l’offerta puntando su risorse che Chioggia possiede (enogastronomia, patrimonio storico-artistico, canali interni, laguna, percorsi fluviali), ma che non riesce a vendere. «Non possiamo più pensare come un’isola», sostiene il viceasindaco e assessore al turismo, Luigi De Perini, «per diversificare l’offerta dobbiamo guardarci intorno di 360 gradi. Se vogliamo lo sguardo a sud abbiamo tutti gli elementi per proporre una “Camargue italiana”. Le risorse naturali ci aiutano, ora dobbiamo fare squadra con il Delta e saperci vendere». L’idea durante la discussione torna più volte e tutti ne sono convinti.
«Anni fa sono stata in vacanza nella Camargue», racconta l’assessore al bilancio di Cavarzere, Luciana Mischiari, «quando sono arrivata lì ho subito pensato che avrei potuto vedere le stesse cose, anzi molte di più, se fossi rimasta a casa e avessi girovagato tra Chioggia e il Delta gustandomi i nostri canali, gli argini, le saline, le foci. Il nostro canale dei Cuori nulla ha da invidiare ai loro canali. Solo che a noi mancano le infrastrutture e la promozione».
I milioni di turisti che ogni anno scelgono la regione umida francese sono senza dubbio di nicchia, ma anche turisti con una capacità di spesa superiore alla media. Per far risalire Chioggia nella classifica turistica gli autori del report economico (Chiara Brunelli, Alex Ros, Andrea Stefani) hanno insistito proprio sulla necessità di diversificare i prodotti turistici superando la mera offerta balneare allargando i punti di attrazione nel territorio, elaborando un Piano di sviluppo turistico che oggi manca.
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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