«Chioggia, un centro di accoglienza a Ca’ Bianca»
CHIOGGIA. L’ex base missilistica di Ca’ Bianca è in cima alla lista dei siti su cui la Prefettura di Venezia sta lavorando affinchè diventi un nuovo centro di accoglienza per i profughi. Nel panorama regionale, in particolare nell’area del Veneziano, è stata individuata quale ideale valvola di sfogo per alleggerire il carico di richiedenti asilo che sopporta oggi il centro di Conetta di Cona. Le due ex basi distano tra loro di circa venti chilometri. La situazione a Conetta da mesi ormai ha raggiunto livelli insostenibili, con problemi di gestione degli oltre settecento ospiti spesso al centro di risse e rivolte. E per i quali la sistemazione si risolve per lo più in tende dove si scoppia dal caldo in estate e si rischia di patire il freddo d’inverno.
A confermare l’ipotesi di Ca’ Bianca è il “super prefetto” Mario Morcone, capo del Dipartimento per l’immigrazione del Viminale. «È una soluzione sulla quale stiamo cercando di trovare la quadra», ammette Morcone, «anche se i militari fanno delle resistenze. Lo scopo è alleggerire il centro di Conetta che non può sopportare l’attuale carico di ospiti». La stessa operazione che, nel Padovano, sarà fatta con l’ex caserma 1° Roc di Abano Terme individuata per ospitare parte dei richiedenti asilo alloggiati alla ex base militare di San Siro di Bagnoli. E, in entrambi i casi, tanto per Ca’ Bianca quanto per Abano Terme, sempre di nuovi grandi centri di accoglienza si tratta. «Per noi la linea maestra rimane sempre la micro accogienza», sottolinea Morcone, «ma di fronte alla non collaborazione dei sindaci non abbiamo al momento altre soluzioni. Il 12 ottobre all’assemblea nazionale dell’Anci a Bari sarà presentato il piano ministeriale che prevede incentivi per i Comuni che aderiranno ai programmi di micro accoglienza». Il prefetto non entra nel dettaglio degli incentivi che saranno messi sul tavolo, ma si parla di risorse economiche e di altre iniziative come, per esempio, lo sblocco del turn over per i dipendenti comunali.
«Francamente», sottolinea Morcone, «non so sia la soluzione, se così i sindaci si faranno più collaborativi. Ma sono convinto sia la strada giusta, noi ci siamo preoccupati di proporre qualcosa di accettabile e corretto. Poi è evidente che bisogna vedere cosa si riesce a spuntare anche in termini concreti di incentivi, che dovranno essere contenuti nella legge di bilancio. Resta un fatto» conclude il prefetto, «che non c’è nè voglia nè interesse a costruire interferenze e motivi di tensioni sul territorio».
L’ex base di Ca’ Bianca, ben che vada la trattativa per farne un centro di accoglienza profughi, non sarà utilizzabile in tempi strettissimi. Le condizioni in cui versano le palazzine che dovranno ospitare i migranti necessitano di essere sistemate. La base è stata nel 1995 dall’Aeronautica militare. Era anche stata messa in vendita, per poco più di mezzo milione di euro. Ma nessuno l’ha considerata un affare.
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