Chioggia, troppi profughi a Brondolo: ordinanza di sgombero

La decisione dopo le verifiche urbanistiche e igienico sanitarie dell’Usl 3.  Lo stabile di via Gradenigo dovrà dimezzare gli ospiti, da 30 a 15, entro 2 settimane

CHIOGGIA. Centro accoglienza di Brondolo sovraffollato, ordinanza per imporre di ridurre il numero di profughi. Il sindaco Alessandro Ferro, come aveva promesso ai residenti a dicembre, ha disposto le verifiche urbanistiche e igienico sanitarie sullo stabile di via Pietro Gradenigo, dove da fine anno è ospitata una trentina di richiedenti asilo con un accordo diretto tra il proprietario delle abitazioni e il prefetto.

I sopralluoghi dell’Usl 3, effettuati a gennaio, hanno dimostrato che la concentrazione di migranti è superiore rispetto a quanto prevede la normativa e l’amministrazione comunale, dopo aver sollecitato senza esito una riduzione del numero, ha emesso il 10 aprile l’ordinanza per imporre al titolare della palazzina di ridurre il numero, arrivando a un massimo di 15 persone, entro 15 giorni.

Il comitato di Brondolo si era opposto al nuovo centro di accoglienza, lamentando che per una borgata così piccola (500 anime) un’ulteriore presenza di migranti, dopo quelli già ospitati negli appartamenti di via Papa Giovanni XXIII, sarebbe stata pesante creando problemi di equilibrio sociale e di pacifica convivenza. Motivi che avevano portato i residenti a organizzare anche un corteo di protesta il 23 dicembre. Il sindaco, non avendo alcuna facoltà di modificare gli accordi diretti tra privati e prefetto, aveva però promesso di fare quanto in proprio potere per evitare che la situazione potesse degenerare, ipotizzando verifiche sulla conformità urbanistica e igienico sanitaria dello stabile.

Le verifiche ci sono state e hanno portato all’ordinanza 95 del 10 aprile, firmata dal dirigente all’urbanistica Gianni Favaretto. Nel verbale del sopralluogo dell’Usl 3 del 12 gennaio si evidenziava il problema di sovraffollamento nella struttura di via Gradenigo 32, di proprietà di Giorgio Tiengo, attualmente in uso alla cooperativa Nuovo mondo che si occupa della gestione dell’accoglienza, e il Comune aveva richiesto subito un correttivo che non c’è stato.

L’ordinanza 95 fa riferimento al decreto ministeriale del 5 luglio ’75 in cui si dispone che “per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore a 14 metri quadri, per i primi 4 abitanti, e a 10 per ciascuno dei successivi e le stanze da letto debbono avere una superficie minima di 9 metri quadri per una persona, e di 14 per due persone” e prende atto che, dopo la segnalazione del sovraffollamento, non sono pervenuti scritti difensivi o partecipazioni al procedimento. Il provvedimento impone quindi al proprietario e alla coop di ripristinare le corrette forme di utilizzo dell’immobile entro 15 giorni abbassando il numero degli ospiti a tre per unità abitativa, per un totale massimo di 15.

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